Intermania: Kondo asfalta Kessie. Pioli convince la Curva, non ancora Suning
BANEGA FOR EVER - Sulla vittoria di ieri ci sono le firme degli argentini Icardi e Banega, autori di una tripletta a testa. Il capitano (in rete per tre volte nel giro di soli 11 minuti) sale a quota 20 gol in questo campionato, mentre Banega è risultato più determinante nelle ultime due gare giocate (4 gol e 4 assist) che in tutte le precedenti 20 (2 gol e 4 assist). E' la dimostrazione lampante di come i giocatori, in particolare gli stranieri, abbiano bisogno di tempo e fiducia per ambientarsi e inserirsi nei meccanismi della squadra.
KONDO ASFALTA KESSIE - Lo stesso discorso vale per Kondogbia. Alla vigilia Gasperini aveva detto che non lo avrebbe mai scambiato con Kessie, ieri asfaltato (11 palloni recuperati a 1 e 11 duelli vinti a 3) dal francese. Rivitalizzato dall'arrivo di Gagliardini, con il quale forma una coppia fisicamente imponente e tecnicamente valida. Il numero 5 nerazzurro ha subito preso in mano il centrocampo: gli mancava solo il gol, ne sono arrivati due di fila. L'ammonizione presa a un quarto d'ora dal novantesimo è la prova di come non molli mai, nemmeno sul 7-1. Questo atteggiamento deve essere l'esempio da seguire sempre per tutti, non come Joao Mario che ieri ha "pascolato" per il campo negli ultimi 20 minuti.
RIMPIANTO PIOLI - L'allenatore ne terrà conto per le prossime scelte di formazione. Con Pioli in panchina l'Inter ha raccolto 12 vittorie, un pareggio (nel derby col Milan) e 3 sconfitte con le prime della classe: Juve, Roma e Napoli. Con 37 gol fatti, 15 subiti e una media di 2,3 punti a partita. Se i nerazzurri avessero tenuto lo stesso ruolino di marcia da inizio stagione, ora sarebbero secondi in classifica con 64 punti. Invece il terzo posto occupato dal Napoli, utile per la qualificazione al turno preliminare di Champions League, resta distante 6 punti.
SUNING E I TIFOSI - Durante la partita di ieri, dalla Curva Nord è partito un coro per l'allenatore: "Noi vogliamo Stefano Pioli!". Come non succedeva dai tempi di Mourinho. Gli ultras gli riconoscono il grande lavoro svolto in campo e fuori, dove ha riportato ordine, regole e disciplina. Basterà per essere confermato? Suning aspetta la fine del campionato prima di decidere e nel frattempo valuta altri profili internazionali, con la pista Simeone meno in salita rispetto a Conte. Nel frattempo Pioli non ci pensa più di tanto: "Il mio futuro? Siamo concentrati sul presente perché possiamo gettare le basi per qualcosa d'importante". Su questo non ci piove: la prossima stagione partirà con meno problemi rispetto a questa, chiunque sarà l'allenatore. Con o senza Champions.
@CriGiudici