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Intermania: giocare come si protesta
FORMAZIONE - Col senno di poi, è facile criticare la formazione scelta da Pioli. Ho sempre sostenuto che Perisic non sia in grado di coprire tutta la fascia: basti pensare a quando Mancini ci provò con la Fiorentina e il croato fu asfaltato da Marcos Alonso. Ora al Chelsea di Conte, che in Nazionale ha dimostrato come invece Candreva possa farlo. Ieri l'ex laziale non era in serata, non per colpa di Pioli. L'Inter ha crossato meno del solito (12 volte), ma ha concesso un solo traversone alla Roma (con Bruno Peres). Se l'allenatore nerazzurro avesse coperto gli esterni giocando con la difesa a quattro, avrebbe indebolito il centrocampo. Opposto a un reparto molto forte e ben assortito come quello composto da De Rossi, Strootman e Nainggolan (autore di due gol da cineteca). Per questo non era così sbagliata l'idea di schierare, in supporto a Gagliardini e Kondogbia, Brozovic e Joao Mario. Purtroppo questi ultimi due hanno sfoderato una prestazione sottotono, troppo molle e discontinua.
ALIBI ARBITRO - Di fronte a una prova del genere, non si può dare la colpa all'arbitro. Tagliavento avrà anche commesso qualche errore di troppo, ma non ha determinato il risultato. A livello di dichiarazioni, ci piace di più il Pioli che non commenta gli episodi da moviola dopo la partita rispetto a quello che si lamenta per i rigori prima della gara. Non bisogna correre il rischio di caricare gli avversari e dare alibi ai propri calciatori. Che, se avessero giocato tutti con la stessa grinta e cattiveria con cui hanno protestato con l'arbitro, avrebbero fatto una figura migliore. Invece hanno dato una sensazione di impotenza per quasi tutti i 90 minuti. Per fortuna nulla è perduto e restano 6 i punti di distacco dal terzo posto in classifica occupato dal Napoli, reduce dalla sconfitta in casa con l'Atalanta e atteso dalla trasferta di Roma: tutto è ancora aperto.
@CriGiudici