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Intermania, Dumfries da 'segno della croce' come Dalbert: l'eredità di Hakimi e il precedente Cancelo
Il principale è legato alla fiducia: soprattutto in sé stesso (spesso non rischia la giocata), ma anche da parte dei compagni di squadra (che a volte sembrano faticare a passargli il pallone) e del pubblico di San Siro, che inizia a mugugnare quando la palla arriva dalle sue parti. Un po' come succedeva ai tempi di Spalletti con il terzino sinistro brasiliano Dalbert, ora in prestito al Cagliari.
Su Dumfries pesa l'eredità di Hakimi. Anche se il confronto non regge, infatti il marocchino è stato pagato quasi cinque volte tanto dal Paris Saint-Germain: 60 milioni di euro. Cinque milioni in meno della cifra sborsata dal Manchester City per prendere Cancelo dalla Juventus. Quest'ultimo è stato definito "il miglior terzino al mondo" dal ct del Portogallo, Fernando Santos. Anche lui non è paragonabile a Dumfries, che però (fatte le debite proporzioni) vuole e può crescere col tempo come fece il nazionale portoghese.
Il quale, nella sua prima annata in Italia (2017/2018), non brillò nella prima parte della stagione (per la prima presenza da titolare in Serie A dovette aspettare il 23 dicembre sul campo del Sassuolo) per poi esplodere nel nuovo anno solare con un gol e 4 assist. Finora, nonostante tutto, Dumfries è già a quota 3 assist: 2 in campionato e 1 in Champions League. Guarda caso nelle uniche tre partite (con Bologna, Sheriff e Udinese) in cui ha giocato per tutti i 90 minuti a San Siro: è anche una questione di testa e di fiducia. Da rinvigorire in nazionale con l'Olanda, che gioca stasera in Montenegro e martedì in casa contro la Norvegia.
Dopo la sosta l'Inter ha due turni interni molto importanti: domenica 21 novembre col Napoli e mercoledì 24 novembre contro lo Shaktar Donetsk. Simone Inzaghi è orientato a far partire titolare Darmian in campionato e Dumfries in Champions League.
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