Intermania: Dalbert alla Gresko, sofferto più con l'Empoli che in 10 a Barcellona
Non ci sono parole per descrivere l'altalena di emozioni che accompagna un'incredibile catena di eventi. Aperta e chiusa da Keita, autore del primo vantaggio e (dopo aver fallito il colpo del ko in contropiede) del fallo su Dragowski che fa annullare il 3-1 di Brozovic. La rete decisiva di Nainggolan arriva al minuto 80:47, esattamente lo stesso in cui la prese Vecino l'anno scorso. Sugli scudi entrambi i portieri, i migliori in campo per distacco. Dopo il rigore parato dal giovane polacco all'ex capitano Icardi, il nuovo capitano Handanovic tiene in piedi la baracca salvandosi in almeno tre occasioni clamorose su Farias, Uçan e Caputo con l'aiuto di D'Ambrosio che devia sulla traversa.
Guardando indietro nel tempo tornano alla mente tre date. Il 4 giugno 1995 la prima Inter di Moratti batte 2-1 in rimonta il Padova a San Siro grazie a un gol di Delvecchio al 90° e si qualifica in Coppa Uefa. Dalbert è più spaesato di Gresko il 5 maggio 2002, quando l'Inter si suicidò all'Olimpico contro la Lazio regalando lo scudetto alla Juve. Gli ultimi dieci minuti di ieri sera in casa con l'Empoli (poi retrocessa in Serie B) sono stati più sofferti di quelli in 10 contro 11 a Barcellona nella semifinale di ritorno in Champions League (poi vinta centrando il Triplete) il 28 aprile 2010.
Nel bene e nel male finali thrilling del genere può regalarli solo l'Inter, unica e sempre più pazza. Amata alla follia dal pubblico numero 1 in Italia, il quinto in Europa con 1,4 milioni di presenze a San Siro tra campionato e coppe: meglio del Real Madrid.
ON THIS DAY
27.05.1964
Inter-Real Madrid 3-1
27.05.1965
Inter-Benfica 1-0
"Bright are the stars that shine
Dark is the sky
I know this love of mine
Will never die
And I love her"
The Beatles pic.twitter.com/fDc7f033cj — Inter (@Inter) 27 maggio 2019