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  • Intermania, da Messi alle lacrime di Icardi con la Juve: il piano per Lautaro

    Intermania, da Messi alle lacrime di Icardi con la Juve: il piano per Lautaro

    • Cristian Giudici
    La sconfitta più bella nella storia dell'Inter. Dieci anni fa Mourinho correva col dito indice alzato al cielo sotto l'acqua piovuta dall'impianto d'irrigazione del Camp Nou. I nerazzurri persero 1-0 a Barcellona, qualificandosi alla finale di Champions League poi vinta contro il Bayern Monaco a Madrid grazie alle doppietta di Milito. Rimasti in dieci alla mezzora per la furbata di Busquets che costò l'espulsione a Thiago Motta, capitan Zanetti e compagni furono protagonisti di un'eroica resistenza in difesa, trafitti solo da Piqué a cinque minuti dal novantesimo. Anche grazie alle parate di Julio Cesar, in particolare su Messi. 

    Ora la Pulce argentina è tornata alla carica, chiamando con sè al Barça il connazionale Lautaro Martinez. Il quale ovviamente non può rimanere indifferente a una corte del genere, ma allo stesso tempo non vuole forzare la mano per lasciare Milano, dove si trova benissimo. L'Inter sta provando a resistere, ma sa che il catenaccio da solo non basta. Come in occasione del 3-1 in rimonta dell'andata a San Siro sempre un decennio fa, bisogna contrattaccare. Per questo i dirigenti tengono vivi i contatti con l'agente del Toro, portando avanti la trattativa per blindarlo con un nuovo accordo. 

    Lautaro è sotto contratto fino a giugno 2023 con un ingaggio da 3 milioni di euro netti all'anno e una clausola di rescissione valida solo per l'estero da 111 milioni di euro. Una cifra che, di questi tempi, nemmeno un grandissimo club come il Barcellona può permettersi di pagare cash in un'unica rata. Quindi servirà un'intesa con l'Inter, che darà il via libera alla cessione soltanto in presenza di condizioni favorevoli. Come successe a suo tempo con Ibrahimovic, passato al Barça per 50 milioni di euro più il cartellino di Eto'o. Fra tutti i nomi usciti come possibili contropartite tecniche, in mezzo al campo ad Arthur preferirei Vidal, un pallino di Conte meno giovane ma anche meno caro. Per poi finanziare almeno in parte gli assalti a due giovani talenti italiani come Tonali e Chiesa, già nel mirino della Juventus. 

    A proposito di derby d'Italia, il 28 aprile di due anni fa l'Inter sfiorò un'altra grande impresa in dieci contro undici. Però la Juve ribaltò il risultato allo scadere con Cuadrado e Higuain, facendo scoppiare in lacrime Icardi, in panchina dopo la sostituzione con Santon decisa da Spalletti. Poi la squadra di Allegri vinse lo scudetto e i nerazzurri centrarono comunque la qualificazione in Champions League grazie al 3-2 in rimonta all'ultima giornata di campionato nello scontro diretto con la Lazio a Roma, dove risultò decisivo il gol di Vecino che era stato espulso contro i bianconeri a San Siro. Mauro è ancora di proprietà dell'Inter e sempre nel mirino della Juventus, ma questa è un'altra storia... 

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