Intermania, Mentana e Bonolis: giusto farsi rispettare, non rivangare Calciopoli
SQUADRA - Nell'immediato post-partita Spalletti ha parlato di "risultato ingiusto" e di gestione arbitrale "non equilibrata", ma si è assunto le proprie responsabilità per il cambio tra Santon e Icardi, in lacrime. Mentre i calciatori hanno scaricato la loro frustrazione sui social network, dove qualcuno ha esagerato come al solito. Basti pensare alle minacce da cartellino rosso arrivate a Orsato, Santon e famiglie.
SOCIETA' - Steven Zhang ha applaudito squadra e tifosi, preferendo non commentare l'operato dell'arbitro. L'Inter si è fatta sentire due giorni dopo con Alessandro Antonello. Seppur con toni pacati, l'amministratore delegato nerazzurro ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti. Condivisibili, perché ogni club ha il diritto e il dovere di pretendere rispetto per sè e per i propri tifosi. Personalmente non mi è piaciuta soltanto una frase, quella in cui si rivanga Calciopoli: "Nel mondo del calcio molte cose stanno cambiando, ma sembra che alcune di queste rimangano invariate". Chi ha vissuto quegli anni sa benissimo che non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai giorni nostri: per fortuna, con Moggi, Marotta ha in comune solo l'incarico dirigenziale e la lettera iniziale del cognome.
TIFOSI VIP - Un po' esagerate anche le reazioni di due tifosi VIP, che fanno più notizia dei dirigenti. Domenica Enrico Mentana ha criticato la proprietà cinese con questo post su Facebook: "Per trasformare una squadra forte in una squadra vincente ci vogliono due cose: cambi adeguati e la considerazione degli arbitri. Senza una società in grado di investire e di farsi rispettare al massimo si può vincere la classifica degli incassi. A parti invertite, dieci minuti dopo la partita di ieri i vertici della squadra sconfitta in quel modo (dal presidente in giù) si sarebbero fatti sentire, avrebbero preso posizione. O più probabilmente non sarebbe successo. Da noi invece solo silenzio, forse per colpa dei fusi orari, o della lingua. Lost in translation". Lunedì Paolo Bonolis ha paragonato la mancata espulsione di Pjanic al rigore di Iuliano su Ronaldo nel 1998, sostenendo che la Juve sia sempre favorita dagli arbitri e che sia uscita in gloria da Calciopoli, quando invece doveva essere radiata. No, grazie. Che calcio sarebbe senza Juventus? Forse migliore, ma più noioso. Concedetemi una battutaccia: senza i "cattivi", non esisterebbero gli eroi. Come quelli applauditi da tutto lo stadio sabato sera a San Siro in una notte comunque emozionante e indimenticabile.
@CriGiudici