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    Intermania: ciclo finito. Ecco chi parte, chi resta e chi arriva

    Intermania: ciclo finito. Ecco chi parte, chi resta e chi arriva

    • Cristian Giudici

    15 giugno 2005-13 marzo 2012. Nel giorno del compleanno di Ligabue è ufficialmente finito il ciclo dell'Inter, aperto da Mancini e reso leggendario dal 'Triplete' di Mourinho. Dopo sette lunghi anni di trionfi, i nerazzurri chiuderanno la stagione con 'zero tituli'. Gli applausi finali del pubblico di San Siro sono il modo migliore per far calare il sipario su un gruppo fanstastico, destinato a rimanere per sempre nella storia del club e di tutto il calcio italiano. Meglio così: uscire dall'Europa a testa alta, seppur contro un avversario modesto come il Marsiglia di Deschamps, fa meno male rispetto all'umiliazione a cui la squadra sarebbe potuta andare incontro nei quarti di Champions pescando il Barcellona.

    PUNTO E A CAPO - In casa nerazzurra è ora di voltare pagina. L'errore da evitare è farsi prendere dalla fretta di tornare a vincere tutto e subito. Non vogliamo rivedere il 'primo' Moratti, che comprava giocatori come figurine e cambiava un allenatore dietro l'altro. Per aprire un nuovo ciclo bisogna sì ricostruire la squadra, ma con una programmazione seria e ben definita. In pratica serve un progetto. Quindi, in vista della prossima stagione, il presidente è chiamato a prendere una serie di importanti decisioni: esaminiamole nel dettaglio.

    SOCIETA' - Moratti e l'Inter sono un binomio inscindibile. La crisi finanziaria generale e il fair-play finanziario dell'Uefa pongono però alcuni paletti di natura economica: investire subito centinaia di milioni di euro sul mercato è uno scenario impensabile e inverosimile. In caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League, il problema diventerebbe ancora più rilevante. Una soluzione può essere l'ingresso di nuovi soci dall'estero. In questo senso negli ultimi mesi sono circolate voci su contatti con arabi, russi e indonesiani. Per quanto riguarda la dirigenza, la piazza spinge per il ritorno di Oriali, che rimetterebbe in discussione la posizione di Branca, a cui Moratti ha affidato le chiavi del mercato.

    ALLENATORE - Il destino di Ranieri è già scritto: finirà il campionato, ma non sarà confermato. Moratti sembra orientato a ripartire da un tecnico straniero. Il candidato numero uno alla panchina nerazzurra risponde al nome di André Villas-Boas. Rispetto a Laurent Blanc impegnato all'Europeo con la Francia, il portoghese esonerato dal Chelsea ha il vantaggio di essere già libero e quindi di poter programmare da subito la prossima stagione. Le piste alternative sono italiane: Mazzarri del Napoli e Montella del Catania, più suggestive ma poco percorribili quelle che portano a Zeman e Zenga.

    GIOCATORI - Innanzitutto va fatta un'attenta valutazione sulla rosa attuale, stabilendo chi sia ancora da Inter e chi no. Il compito si annuncia complicato perché, specialmente nelle annate storte come questa, c'è il rischio di scaricare con troppa fretta giocatori validi. Basti pensare a cosa combinarono in passato il Milan con Davids, la Juve con Henry e la stessa Inter con Pirlo. Da tre anni a questa parte i nerazzurri hanno finanziato il mercato con la cessione di un big: dopo Ibrahimovic, Balotelli ed Eto'o, in estate sarà il turno di Sneijder. L'olandese sembra l'unico elemento in grado di richiamare offerte di un certo livello perché la carta d'identità (unita ai loro alti stipendi) inizia a pesare sui vari Julio Cesar, Maicon, Lucio, Cambiasso e Milito. Il progetto sarebbe di disegnare la nuova Inter con un moderno 4-3-3. In entrata i nomi più 'caldi' sono quelli di Isla, M'Vila, Lucas e Lavezzi.

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