Intermania: 8 x 8 = 0. Grazie Moratti
"Alla fine del mercato l'Inter sarà ancora più forte". Gasperini può dirsi soddisfatto della squadra che Moratti gli ha messo a disposizione? Prima di dare una risposta, facciamo un breve riepilogo sulle operazioni effettuate dai nerazzurri. Oltre ai rientri alla base di Emiliano, Caldirola e Muntari, ci sono stati otto nuovi arrivi e otto partenze. Il bilancio economico tra acquisti e cessioni si chiude praticamente alla pari per un totale di circa 35 milioni spesi (non considerando gli eventuali riscatti) e altrettanti incassati, tuttavia la società è riuscita a risparmiare abbassando il monte ingaggi e l'età media.
Dal punto di vista tecnico l'Inter sembra averci guadagnato su cinque avvicendamenti: Castaignos al posto di Suazo, Jonathan per Santon, Alvarez per Kharja, Poli per Mariga e Zarate per Pandev. Inoltre sono arrivati due giovani di belle speranze in prospettiva futura come Alborno e Tassi, mentre Bardi e Natalino sono andati a farsi le ossa in Serie B rispettivamente a Livorno e Verona. Poi si è ritirato un punto di riferimento per lo spogliatoio, Materazzi.
L'unico neo è la partenza di Eto'o, un campione troppo importante per non essere rimpianto e troppo bravo per farsi odiare. A differenza di Ibra e Balotelli, il camerunese è andato via salutando tutti a testa alta. In Russia diventa il giocatore più pagato nella storia del calcio grazie a un contratto triennale da 20 milioni di euro netti a stagione: state pur certi che investirà gran parte di questi soldi per il bene della sua amata Africa.
Per rimpiazzarlo l'Inter ha puntato sull'usato sicuro: Forlan è un affare sotto l'aspetto economico, ma non sembra il rinforzo ideale sotto l'aspetto tattico. In rosa ci sono già due punte centrali come Milito e Pazzini, forse era meglio regalare a Gasperini un altro attaccante esterno più congeniale al suo gioco. Non va dimenticato che il primo vero obiettivo di mercato era Alexis Sanchez, passato dall'Udinese al Barcellona. Perso il cileno e svanito il sogno di prendere Tevez in prestito, è un peccato che i nerazzurri non abbiano colto una delle due occasioni uscite dalla Roma: Vucinic è andato alla Juve per 15 milioni, Menez al PSG di Leonardo per la metà.
Capitolo affari col Genoa: nessun tifoso si strapperà i capelli per il mancato arrivo di Palacio. Criscito sarebbe stata una valida e duttile alternativa in difesa, purtroppo è andato in Russia allo Zenit San Pietroburgo di Spalletti. Il reparto che aveva più bisogno di rinforzi era il centrocampo, dove è arrivato un solo centrale puro di ruolo: Poli. In attesa di Kucka, il brasiliano Casemiro sarebbe stato un investimento sicuro sia per il presente che il futuro.
Insomma, a differenza di quanto successe due estati fa nonostante l'addio di Ibrahimovic, quest'anno la linea di mercato dell'Inter sembra sia stata condotta più dall'improvvisazione che da un vero e proprio progetto. La sensazione è che il sacrificato di turno per motivi di bilancio in vista del fair-play finanziario doveva essere Sneijder, un elemento di difficile collocazione nel 3-4-3 di Gasperini, poi le titubanze del Manchester United e i rubli dell'Anzhi hanno scombinato i piani.
Tutto sommato non si può criticare il presidente Moratti, che ha fatto, sta fecendo e farà tutto il possibile per il bene della nostra amata Inter. E pazienza se, dopo un lungo ciclo di vittorie durato cinque anni, dovesse capitare una stagione da 'zero tituli'. L'importante è che ognuno si assuma sempre le proprie responsabilità senza scaricare tutte le colpe all'allenatore: chi ha scelto Gasperini ha il dovere di appoggiarlo, dandogli tempo e fiducia.
Acquisti: Castaignos (Feyenoord), Viviano (Bologna), Caldirola (Vitesse), Muntari (Sunderland), Alborno (Libertad), Alvarez (Velez), Jonathan (Santos), Forlan (Inter), Tassi (Brescia), Zarate (Inter).
Cessioni: Materazzi, Suazo (Catania), Kharja (Genoa), Obinna (Lokomotiv Mosca), Bardi (Livorno), Mariga (Real Sociedad), Eto'o (Anzhi), Alibec (Mechelen), Siligardi (Livorno), Pandev (Napoli), Santon (Newcastle).All. GASPERINI.