Inter, zitti e Mosca!
Massimo Moratti ha già ritrovato il sorriso. Cacciato Gasperini, l'Inter di Ranieri ha subito trovato a Bologna la vittoria smarrita da tempo. Un buon motivo per tornare allegri. Ma occhio ai facile entusiasmi.
I passi in avanti sono stati timidi. Fino al 2-1 di Milito, il Bologna era sembrato più tonico, soprattutto nella ripresa. Il ritmo nerazzurro sovente è lento e prevedibile. Lo era con Gasperini, probabilmente lo sarà con Ranieri. E' una questione di uomini, più che di sistema di gioco. Al Dall'Ara sicuramente si è prodotto di più davanti, rispetto all'era Gasp. Ma quanto è merito dell'Inter e quanto demerito degli emiliani? E soprattutto: il tutto è frutto dell'adenalina per il cambio in panchina o è davvero sintomo di una crescita, soprattutto dal punto di vista fisico?
Fare peggio di Novara era francamente impossibile. Dunque non si può parlare di Inter rivoluzionata, ma manco non evidenziare i miglioramenti. Ora però c'è la Champions. Altra musica, dall'inno al campo. Il Cska Mosca è avversario molto più insidioso di quanto credano i tifosi interisti. Non è in un momento di grande forma, ma ha pur sempre mesi e mesi in più nelle gambe rispetto ai nerazzurri. Se la sfida si giocherà sulla corsa, sarà dura per l'Inter spuntarla. I russi sono più avanti e in più possono contare su alcuni giocatori davvero rapidi, soprattutto davanti con i veloci Doumbia e Vagner Love che potrebbero prendere d'infilata la coppia centrale Ranocchia-Lucio, non proprio due centometristi. Per giocare a Mosca, poi, occorre carattere. L'Inter di Mou vinse con personalità e pure Mancini (con qualche patema) nel 2007 tornò con i tre punti. Erano squadre diverse e vincenti. Lo sarà anche quella di Ranieri?
Ce lo dirà solo il tempo. Intanto, però, sarebbe consigliabile il silenzio. Non fare proclami, ma lavorare. Moratti forse non lo ha ancora capito. Che sia il Cska a ricordarglielo? Ci auguriamo di no. Ma per ora, zitti e Mosca.