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  • Inter, Suning a rilento: per ora non arrivano i soldi e mancano i dirigenti

    Inter, Suning a rilento: per ora non arrivano i soldi e mancano i dirigenti

    Sono giorni particolari in casa Inter. Dopo l’improvvisa accelerata per arrivare all’annuncio del 6 giugno ed evitare ad Erick Thohir di mettere soldi per l’aumento di capitale, altrimenti inevitabile, serpeggia una certa inquietudine sulla calma apparente. Come riferisce la Gazzetta dello Sport in edicola oggi, da Suning si attendono non soltanto le direttive ma anche i soldi. Il gruppo di Zhang Jidong ha già l’ok del Governo a esportare capitali all’estero e dovrebbe garantire i bonifici prima dell’Assemblea straordinaria del 28 giugno. Entro i dieci giorni che restano, insomma, tutto dovrebbe quadrare. Male che vada andranno poi rifiniti alcuni particolari, ma l’affare non rischia di saltare, sottolinea la Rosea. 

    Piuttosto, emerge che i cinesi non sarebbero così avanti con l’individuazione dei dirigenti da inserire ai vertici societari. A fine giugno quindi potrebbero nominare solo un finanziario con potere di firma che controlli la situazione. Ma mister Zhang al sito cinese Economic Observer fa capire di avere le idee chiare sul progetto a lungo termine: "La Serie A può trarre grandi benefici dall’arrivo dei cinesi. La strada giusta è quella con cui la Nba ha sviluppato il proprio marchio da noi".

    Un modello cui si è ispirato anche Thohir, prossimo all’uscita, ma che dovrebbe rimanere fino a ottobre come garante e responsabile del bilancio che verrà sì chiuso a fine giugno e sarà approvato soltanto dall’Assemblea che si terrà appunto in autunno. Questo però sarebbe anche il nodo che impedisce alla nascitura Inter di poter andare già su questo mercato con una diversa potenza di fuoco. Solo a ottobre infatti Suning potrebbe dimostrare quella discontinuità gestionale richiesta dal voluntary agreement per permettere al nuovo azionista di maggioranza di sterilizzare almeno in parte i vecchi accordi.

    La norma infatti mira sì a non scoraggiare nuovi investitori, ma allo stesso tempo vuole evitare il rischio che il vecchio proprietario aggiri l’obbligo di spendere soltanto per quanti ricavi produce ricorrendo all’uso di un prestanome. Serve appunto dimostrare che il precedente azionista di maggioranza è uscito e ha lasciato il posto al nuovo investitore, si legge sempre sulla Gazzetta. E proprio per questo l’Inter si è rivolta ad uno studio legale internazionale, sperando di poter redigere in fretta una carta che attesti come dell’attuale bilancio è responsabile la gestione Thohir, ma che dal 1 luglio il tycoon non avrà più operatività e scatterà il piano industriale di Suning.

     

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