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    Inter, Zanetti: 'Un orgoglio essere il giocatore che ha vinto di più. Moratti? Fu come un padre per me'

    Inter, Zanetti: 'Un orgoglio essere il giocatore che ha vinto di più. Moratti? Fu come un padre per me'

    Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, ha parlato alla RSI, televisione della Svizzera italiana, nella quale ha iniziato ricordando la sala trofei nerazzurra: "Porta grandi ricordi e grandi emozioni. Aver contribuito a tanti successi e rimanere nella storia del club per me è molto importante. L'essere il giocatore che ha vinto di più con la maglia dell'Inter mi riempie d'orgoglio. Quando sono arrivato dall'Argentina ho fatto tutta la mia carriera indossando un'unica maglia e lo porterò sempre con me".

    DA CAPITANO A DIRIGENTE - "Diciamo che divido il mio status dell'Inter in due tappe: importante quella da giocatore, altrettanto affascinante quella da vicepresidente. Mi sono dovuto preparare, ho dovuto studiare perché penso che essere vicepresidente dell'Inter richieda grandi responsabilità non soltanto sulla parte sportiva, ma anche in altre aree del club che devono crescere. Mi rendo utile anche così".

    ESSERE UN VINCENTE AIUTA - "Sì, sono visto come un referente importante del club conoscendone valori e DNA. Quando parlo con i ragazzi e il mister, mi rendo conto che ognuno contribuisce per il bene del club".

    FACILE RICONOSCERSI IN UN ESEMPIO COSI’ - "Ci ho sempre tenuto alla correttezza e al rispetto per compagni e avversari. Quando si fa il nostro mestiere siamo presi come esempio da tanti bambini e dobbiamo stare sempre attenti a come ci si comporta in campo e fuori".

    PRESENZA AI TORNEI FAIR PLAY - "Questo mi fa un grande piacere, vedere che la mia realtà extra campo venga riconosciuta. Le testimonianze di affetto sono sempre motivo di grande orgoglio".

    VITTORIA MONDIALE DELL’ARGENTINA - "In finale mi avevano invitato in una trasmissione dove ho dovuto fare una promessa in caso di successo, e io ho deciso di presentarmi per una volta con un'altra pettinatura. L'ho fatto con grandissima felicità perché vivere quel Mondiale da vicino e provare quelle emozioni è stata una cosa unica".

    TANTI TIFOSI CON SUO TATUAGGIO O AUTOGRAFO - "Questo mi fa un grandissimo effetto. Mi è capitato recentemente di andare ad una festa e tanti ragazzi avevano questi tatuaggi. La cosa emoziona, dimostra di avere un legame molto forte con l'Inter".

    RIMPIANTO - "Sì, però per l'Argentina ho dato tutto. Il fatto di difendere la Nazionale in ogni parte del giorno è una vittoria".

    MESSI ALL’INTER - "Con lui c'è un rapporto molto bello, ci siamo conosciuti quando ha mosso i primi passi nella Nazionale e si vedeva che era un fenomeno. Ragazzo straordinario, che ci sorprende sempre di più in campo".

    FACCHETTI, MORATTI E MOURINHO - "Aver conosciuto Giacinto è stata una cosa molto bella. Una persona straordinaria, che con la sua presenza ad Appiano Gentile ti faceva respirare la storia dell'Inter. Abbiamo fatto tante chiacchiere su cosa vuol dire indossare la maglia dell'Inter, esserne capitano. Moratti per me è come un papà. Mi ha portato all'Inter da sconosciuto, ha creduto in me e ha avuto sempre fiducia in un mio grande percorso all'Inter. Ringrazierò sempre lui e la famiglia. Mourinho è stato il nostro condottiero, in quei due anni abbiamo fatto cose straordinarie e scritto pagine importantissime della nostra storia".

    QUALCOSA DI INDIMENTICABILE - "Sportivamente parlando la notte di Madrid, il fatto di riportare la coppa a Milano sarà sempre indimenticabile. A livello umano, la nascita dei miei figli; momenti che rimangono per sempre".

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