"Le partite si vincono a centrocampo". Un luogo comune del calcio molto veritiero, come dimostra Inter-Fiorentina. Ieri sera i palleggiatori della squadra di Paulo Sousa non hanno fatto vedere la biglia ai nerazzurri. E non è la prima volta. Basti pensare, quando in panchina c'era Montella, al coro dei tifosi viola ("Il pallone è quello giallo"), cantato allo stadio Franchi il 17 febbraio 2013 in occasione di un'altra vittoria per 4-1 con doppiette di Jovetic e Ljajic. Entrambi gli attaccanti adesso sono dell'Inter, ma non hanno giocato il posticipo di San Siro: il primo per un risentimento muscolare accusato nel riscaldamento, il secondo per scelta tecnica di Mancini. Ieri tradito dal trio Guarin-Felipe Melo-Kondogbia, tutti autori di prestazioni ben al di sotto della sufficienza. 

GIOVANI EX - La Fiorentina è la squadra con la miglior organizzazione di gioco della Serie A insieme a Torino e Sassuolo, che non a caso occupano le prime posizioni della classifica. Proprio in maglia neroverde e granata giocano due giovani centrocampisti ex Inter: Alfred Duncan (classe 1993) e Marco Benassi ('94). Quest'ultimo ieri ha segnato un grandissimo gol, che ricorda quello di Van Basten nella finale dell'Europeo 1988 tra Olanda e Unione Sovietica. "Ancora non ci credo", ha dichiarato dopo la vittoria contro il Palermo lo stesso Benassi. Che quest'estate il Torino ha riscattato alle buste, offrendo 3,5 milioni di euro contro i 2,9 dell'Inter. Ventura ha sempre creduto nell'Under 21 azzurro, anche nei momenti più difficili della scorsa stagione: la palla persa nel derby con la Juve deciso da Pirlo al 93° e l'espulsione contro lo Zenit a San Pietroburgo nell'andata degli ottavi di finale in Europa League. Per aspettare i giovani ci vuole pazienza, quella che una grande squadra come l'Inter non può avere perché costretta sempre a lottare per vincere subito. Cairo ne ha approfittato cogliendo l'occasione al volo e adesso si gode il suo talento.