Inter, via tutti i dubbi sui cinesi: ora un popolo può tornare a sognare
Qualche mese fa, di fronte a chi dubitava delle nuove proprietà cinesi incombenti sui club di Milano, sostenevamo che le avremmo accolte con piacere. Non siamo veggenti, non sapevano cosa avrebbero combinato, ma avevamo una certezza: non avrebbero potuto fare meno e fare peggio di Thohir, né dell’ultimo Berlusconi. C’era il rischio che non portassero investimenti massicci, ma il gioco valeva la candela. Ora che abbiamo visto in azione Zhang Jindong, boss di Suning, ogni dubbio è caduto.
L’Inter venerdì ha speso oltre settanta milioni di euro: 45 per Joao Mario, più di 25 per Gabigol. E’ un giorno che entrerà nella storia, perché segna un passaggio fondamentale: anche il calcio italiano ha scoperto di avere trovato un proprietario straniero, almeno uno, disposto a investire cifre enormi per le nostre società. I tifosi nerazzurri hanno avvertito il brivido che ha percorso la schiena di quelli del Chelsea quando è arrivato Abramovich e ha cominciato a comprare campioni, oppure dei sostenitori di Manchester City e Psg che si sono trovati improvvisamente al vertice del calcio mondiale perché gli sceicchi avevano puntano sui loro club. Ecco, l’impatto è lo stesso, e la sensazione è che - con questi metodi - la Juve possa davvero trovare avversari credibili, se non subito, in tempi più brevi del previsto. Ne beneficerà tutto il nostro calcio.
Osserveremo con interesse le prossime mosse della nuova Inter, una società che continua a essere gestita in modo strano, con un presidente che ha il trenta per cento delle azioni, un procuratore che imperversa e un allenatore che non ha mai allenato tanti campioni. Anche il popolo nerazzurro seguirà tutto con attenzione, ma anche con una certezza: da oggi può tornare a sognare.
@steagresti