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Inter, Vecchi: 'Ecco cosa mi ha chiesto Spalletti. Sul futuro di Pinamonti...'
Tre titoli in tre anni, come si migliora?
“Credo che un’altra delle nostre vittoria sia quella di sentirsi dire dagli operatori di mercato che quelli che sono cresciuti nella nostra primavera hanno tante richieste di mercato. Poi è chiaro che c’è sempre da migliorare, ma cercheremo anche di fare qualcosa di diverso. Dovremo superare noi stessi perché qualcuno proverà a superare noi. Non vogliamo fermarci alle vittorie che abbiamo ottenuto finora”
Ha parlato con Spalletti?
“Ci siamo confrontati e mi ha chiesto qualche parere sui giocatori della prima squadra che ho potuto allenare lo scorso anno. Poi abbiamo spostato il discorso sui giovani”
Pinamonti ha bisogno di andare a giocare?
“Credo abbiate visto come spicca tra i tanti giovani. Poi lo diciamo sempre, all’Inter non è facile trovare spazio, ma confrontarsi con grandi campioni fa bene, come farebbe bene giocare ancora qualche partita con noi. Non dobbiamo dimenticare che è un ’99”.
Quanto ti ha arricchito l’esperienza in prima squadra? “L’esperienza mi ha arricchito molto perché avere a che fare con certi giocatori di qualità e di talento, all’interno di una società prestigiosa come l’Inter, mi ha migliorato anche umanamente. Ma soprattutto ho imparato bene a gestire le pressioni. Adesso anche i tifosi mi riconoscono
Quanto serve una squadra B?
“Chi esce dalla nostra squadra va a fare bella figura in A e in B, ma difficilmente rientra all’Inter. Con una squadra B sarebbe diverso”
C’è stata un’offerta che ti ha fatto tentennare?
“A dire il vero ho avuto più richieste l’anno scorso che quest’anno. Forse perché si sapeva in giro che la società aveva intenzione di trattenermi”
Che tipo di giocatore è Marco Sala, ’99 che ieri ha ben figurato
“Cresciuto dai più piccoli. Lo scorso anno ha fatto parte del nostro organico anche se ha giocato poco, poi ha saputo rifarsi perché ha grande carattere. Lui è giocatore nella testa, ha grandi doti tecniche e dovremo migliorare e costruire la sua fisicità”.
Quale giocatore rappresenta il suo più grande successo?
“Quelli partiti a fari spenti per poi guadagnarsi la ribalta. Della scorsa primavera mi piace pensare a Carraro, che è stato fortemente voluto da un allenatore intelligente come Zeman. Questa è per me una grande soddisfazione. Ci sono giocatori che con le proprie caratteristiche esaltano il lavoro di un allenatore. Ma voglio ricordare anche Giamgy, protagonista della promozione del Benevento”.
In tempi in cui anche i ragazzini sono esposti ai social network, come fate a proteggerli?
“Io ho scoperto che mediante i social posso seguirli meglio. Gli dirò sempre di non prestare attenzione a chi esprime invidie e negatività. Devono lasciare da parte le cose brutte che si leggono sui social”.