AFP via Getty Images
Inter, un colpo che vale triplo: finalmente uno scontro diretto, la rimonta scudetto è possibile
Una vittoria che vale doppio, anzi triplo. Perché il 3-2 sul campo dell’Atalanta è il primo successo dell’Inter in un scontro diretto, è il secondo consecutivo in rimonta dopo il 6-1 al Bologna e infine consente ai nerazzurri di chiudere bene questa prima parte di campionato, con la speranza di una clamorosa rimonta nel 2023. Rovesciando il discorso, invece, questa sconfitta pesa il triplo per l’Atalanta perché è la terza consecutiva in assoluto e la terza consecutiva in casa, dopo quelle contro Lazio e Napoli, con l’aggravante di essere andata meritamente in vantaggio dopo aver dominato nella prima mezz’ora.
Onore all’Inter, quindi, che ha saputo riemergere dopo una brutta partenza, trascinata da un grande Dzeko, autore della doppietta del sorpasso. E così, alla fine di una partita tiratissima, con un ritmo europeo, i meriti dell’Inter sono superiori a quelli dell’Atalanta, anche se non bisogna sottovalutare il fatto che ancora una volta, malgrado gli ottimi interventi di Onana, la squadra di Inzaghi rischia troppo in difesa, per le incertezze del reparto arretrato poco protetto da un centrocampo più portato a costruire che a proteggere.
PARTENZA ATALANTA - L’infortunio di Toloi nel riscaldamento rilancia Palomino, assolto dall’accusa di doping, di nuovo titolare a destra nella difesa a tre completata dal centrale Demiral e da Scalvini. Ma oltre al rientro dell’argentino c’è un’altra prima volta, se possibile ancora più importante, in attacco dove torna dall’inizio Zapata, assente da agosto, al fianco della rivelazione Lookman che non ha fatto rimpiangere i gol del colombiano. Sarà un caso, ma con il suo ritrovato centravanti l’Atalanta aggredisce l’Inter come nelle sue giornate migliori, costringendo i nerazzurri a rimanere nella propria metà campo, malgrado la presenza di tutti i titolari, a parte Lukaku ovviamente.
DOPPIO ONANA - Davanti al trio Skriniar-De Vrij-Bastoni, anche se Brozovic è di nuovo disponibile, c’è ancora Calhanoglu nel ruolo di regista centrale tra Barella e Mkhitaryan, con Dumfries e Dimarco sulle corsie laterali, per liberare le due punte Dzeko e Lautaro. Ma l’affiatamento tra undici uomini che ormai giocano a memoria e la spinta del 6-1 al Bologna non bastano per frenare i padroni di casa. Né basta una conclusione di Dimarco per interrompere un autentico assedio degli uomini di Gasperini che esaltano i riflessi di Onana, bravissimo due volte a respingere prima una conclusione di Koopmeiners e soprattutto un colpo di testa ravvicinato di Palomino che precede Skriniar. Nemmeno il portiere promosso da Inzaghi può però evitare il legittimo vantaggio dell’Atalanta, favorito da un chiaro fallo di De Vrij su Zapata e concretizzato da un perfetto rigore trasformato nell’angolino da Lookman, al suo settimo gol in campionato.
GIOIELLO DZEKO - Siamo soltanto a metà primo tempo, ma l’Inter sembra destinata a subire la sua sesta sconfitta in quindici giornate, perché fin lì non c’è stata partita. E invece, approfittando di un rilassamento dell’Atalanta, arriva il pareggio firmato da Dzeko che devia di esterno destro un pallone crossato da Calhanoglu e corretto di testa da Lautaro. Un autentico gioiello che consente all’Inter di sognare il sorpasso anche perché l’Atalanta sembra accusare il colpo e non riesce più a rendersi pericolosa nel primo tempo.
D2 PER IL SORPASSO - Dopo l’intervallo Gasperini sorprende tutti inserendo un attaccante, Malinovskyi, al posto di un difensore, Scalvini. Maehle retrocede sulla linea difensiva, lasciando all’ultimo arrivato una corsia libera per affiancare Lookman e Zapata, ma la mossa non produce gli effetti sperati, perché l’Inter dopo il pareggio ha ritrovato sicurezza. Dumfries avrebbe la palla buona per il 2-1 ma calcia sull’esterno della rete. Poco male, perché il gol arriva poco dopo, grazie alla micidiale D2 di Inzaghi. Dimarco, infatti, crossa alla perfezione dalla sinistra e Dzeko con un tocco da grande centravanti anticipa Mehle, segnando la rete del sorpasso.
TRIPLETE INTER - Colpita, e quasi affondata soprattutto nel morale, l’Atalanta vorrebbe reagire ma non ci riesce e meno di 6’ più tardi subisce il gol, anzi l’autogol, che certifica il nuovo dominio dell’Inter. Calhanoglu batte un angolo e dopo la deviazione di Lautaro che vorrebbe smarcare Dzeko, un colpo di testa di Palomino, spaventato dalla vicinanza del bosniaco, batte il proprio portiere Musso, firmando il 3-1 per gli avversari. Okoli per Demiral e Hojlund per l’ancora appannato Zapata, sono i successivi cambi tattivi di Gasperini, mentre Inzaghi è costretto ad avvicendare gli acciaccati Bastoni e Dumfries con Acerbi e Bellanova.
RISCATTO PALOMINO - Non è merito o colpa dei cambi, però, se l’Atalanta riesce a riavvicinare l’Inter. Proprio Palomino si fa perdonare l’autorete di pochi minuti prima, abbassandosi di testa davanti a Skriniar per deviare alle spalle di Onana il pallone calcato da Koopmeiners direttamente dal calcio d’angolo, con un’azione fotocopia di quella che aveva garantito il 3-1 all’Inter. E così, con un quarto d’ora abbondante da giocare, L’Atalanta sogna un pareggio, inimmaginabile fino a pochi minuti prima. Inzaghi sfrutta la freschezza di Brozovic e Gosens per far rifiatare Dimarco e Mkhtaryan, mentre Gasparini rilancia Boga al posto di Pasalic. Ma più delle singole mosse è la furia dell’Atalanta che fa vacillare l’Inter, costretta a soffrire fino all’ultimo secondo dei 6’ di recupero. Quando finalmente Zhang e Marotta possono festeggiare in tribuna.
IL TABELLINO
Marcatori: 25’ pt rig. Lookman (A), 36’ pt Dzeko (I), 11’ st aut. Maehle (I), 17’ st aut. Palomino (I), 32’ st Palomino (A)
Assist: 36’ pt Martinez (I)
Atalanta (3-4-1-2): Musso, Palomino, Demiral (24’ st Okoli), Scalvini (1’ st Malinovskyi), Hateboer, Ederson, Koopmeiners, Ederson, Maehle, Pasalic (38’ st Boga), Zapata (24’ st Hojlund), Lookman. All. Gasperini.
Inter (3-5-2): Onana, Skriniar, De Vrij, Bastoni (27’ st Acerbi), Dumfries (27’ st Bellanova), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (35’ st Brozovic), Dimarco (35’ st Gosens), Dzeko, Martinez (39’ st Correa). All. Inzaghi.
Arbitro: Daniele Chiffi (Padova)
Ammoniti: 29’ st De Vrij (I), 40’ st Skriniar (I), 42’ st Onana (I)
Onore all’Inter, quindi, che ha saputo riemergere dopo una brutta partenza, trascinata da un grande Dzeko, autore della doppietta del sorpasso. E così, alla fine di una partita tiratissima, con un ritmo europeo, i meriti dell’Inter sono superiori a quelli dell’Atalanta, anche se non bisogna sottovalutare il fatto che ancora una volta, malgrado gli ottimi interventi di Onana, la squadra di Inzaghi rischia troppo in difesa, per le incertezze del reparto arretrato poco protetto da un centrocampo più portato a costruire che a proteggere.
PARTENZA ATALANTA - L’infortunio di Toloi nel riscaldamento rilancia Palomino, assolto dall’accusa di doping, di nuovo titolare a destra nella difesa a tre completata dal centrale Demiral e da Scalvini. Ma oltre al rientro dell’argentino c’è un’altra prima volta, se possibile ancora più importante, in attacco dove torna dall’inizio Zapata, assente da agosto, al fianco della rivelazione Lookman che non ha fatto rimpiangere i gol del colombiano. Sarà un caso, ma con il suo ritrovato centravanti l’Atalanta aggredisce l’Inter come nelle sue giornate migliori, costringendo i nerazzurri a rimanere nella propria metà campo, malgrado la presenza di tutti i titolari, a parte Lukaku ovviamente.
DOPPIO ONANA - Davanti al trio Skriniar-De Vrij-Bastoni, anche se Brozovic è di nuovo disponibile, c’è ancora Calhanoglu nel ruolo di regista centrale tra Barella e Mkhitaryan, con Dumfries e Dimarco sulle corsie laterali, per liberare le due punte Dzeko e Lautaro. Ma l’affiatamento tra undici uomini che ormai giocano a memoria e la spinta del 6-1 al Bologna non bastano per frenare i padroni di casa. Né basta una conclusione di Dimarco per interrompere un autentico assedio degli uomini di Gasperini che esaltano i riflessi di Onana, bravissimo due volte a respingere prima una conclusione di Koopmeiners e soprattutto un colpo di testa ravvicinato di Palomino che precede Skriniar. Nemmeno il portiere promosso da Inzaghi può però evitare il legittimo vantaggio dell’Atalanta, favorito da un chiaro fallo di De Vrij su Zapata e concretizzato da un perfetto rigore trasformato nell’angolino da Lookman, al suo settimo gol in campionato.
GIOIELLO DZEKO - Siamo soltanto a metà primo tempo, ma l’Inter sembra destinata a subire la sua sesta sconfitta in quindici giornate, perché fin lì non c’è stata partita. E invece, approfittando di un rilassamento dell’Atalanta, arriva il pareggio firmato da Dzeko che devia di esterno destro un pallone crossato da Calhanoglu e corretto di testa da Lautaro. Un autentico gioiello che consente all’Inter di sognare il sorpasso anche perché l’Atalanta sembra accusare il colpo e non riesce più a rendersi pericolosa nel primo tempo.
D2 PER IL SORPASSO - Dopo l’intervallo Gasperini sorprende tutti inserendo un attaccante, Malinovskyi, al posto di un difensore, Scalvini. Maehle retrocede sulla linea difensiva, lasciando all’ultimo arrivato una corsia libera per affiancare Lookman e Zapata, ma la mossa non produce gli effetti sperati, perché l’Inter dopo il pareggio ha ritrovato sicurezza. Dumfries avrebbe la palla buona per il 2-1 ma calcia sull’esterno della rete. Poco male, perché il gol arriva poco dopo, grazie alla micidiale D2 di Inzaghi. Dimarco, infatti, crossa alla perfezione dalla sinistra e Dzeko con un tocco da grande centravanti anticipa Mehle, segnando la rete del sorpasso.
TRIPLETE INTER - Colpita, e quasi affondata soprattutto nel morale, l’Atalanta vorrebbe reagire ma non ci riesce e meno di 6’ più tardi subisce il gol, anzi l’autogol, che certifica il nuovo dominio dell’Inter. Calhanoglu batte un angolo e dopo la deviazione di Lautaro che vorrebbe smarcare Dzeko, un colpo di testa di Palomino, spaventato dalla vicinanza del bosniaco, batte il proprio portiere Musso, firmando il 3-1 per gli avversari. Okoli per Demiral e Hojlund per l’ancora appannato Zapata, sono i successivi cambi tattivi di Gasperini, mentre Inzaghi è costretto ad avvicendare gli acciaccati Bastoni e Dumfries con Acerbi e Bellanova.
RISCATTO PALOMINO - Non è merito o colpa dei cambi, però, se l’Atalanta riesce a riavvicinare l’Inter. Proprio Palomino si fa perdonare l’autorete di pochi minuti prima, abbassandosi di testa davanti a Skriniar per deviare alle spalle di Onana il pallone calcato da Koopmeiners direttamente dal calcio d’angolo, con un’azione fotocopia di quella che aveva garantito il 3-1 all’Inter. E così, con un quarto d’ora abbondante da giocare, L’Atalanta sogna un pareggio, inimmaginabile fino a pochi minuti prima. Inzaghi sfrutta la freschezza di Brozovic e Gosens per far rifiatare Dimarco e Mkhtaryan, mentre Gasparini rilancia Boga al posto di Pasalic. Ma più delle singole mosse è la furia dell’Atalanta che fa vacillare l’Inter, costretta a soffrire fino all’ultimo secondo dei 6’ di recupero. Quando finalmente Zhang e Marotta possono festeggiare in tribuna.
IL TABELLINO
Marcatori: 25’ pt rig. Lookman (A), 36’ pt Dzeko (I), 11’ st aut. Maehle (I), 17’ st aut. Palomino (I), 32’ st Palomino (A)
Assist: 36’ pt Martinez (I)
Atalanta (3-4-1-2): Musso, Palomino, Demiral (24’ st Okoli), Scalvini (1’ st Malinovskyi), Hateboer, Ederson, Koopmeiners, Ederson, Maehle, Pasalic (38’ st Boga), Zapata (24’ st Hojlund), Lookman. All. Gasperini.
Inter (3-5-2): Onana, Skriniar, De Vrij, Bastoni (27’ st Acerbi), Dumfries (27’ st Bellanova), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (35’ st Brozovic), Dimarco (35’ st Gosens), Dzeko, Martinez (39’ st Correa). All. Inzaghi.
Arbitro: Daniele Chiffi (Padova)
Ammoniti: 29’ st De Vrij (I), 40’ st Skriniar (I), 42’ st Onana (I)