Inter, UFFICIALE: Zanetti annuncia il ritiro VIDEO
Mancava solo l'ufficialità, anche se la notizia era nell'aria ormai da tempo. Javier Zanetti a fine stagione lascerà il calcio giocato. Giunto a quasi 41 anni alla 19esima stagione con la maglia dell'Inter, attraverso le pagine del quotidiano argentino La Nacion ha confermato che a fine stagione appenderà gli scarpini al chiodo: "Perchè ho deciso di ritirarmi? Perché sento che è arrivato il momento giusto per farlo. Perché il calcio mi ha dato tantissimo e io mi sono goduto ogni attimo. Perché dopo l'infortunio al tendine d'Achille dello scorso aprile, volevo dimostrare di poter tornare comunque ad essere competitivo e ci sono riuscito. Mi sento completo e realizzato: ritirarsi a 41 anni è una sensazione impagabile. Per me è una cosa che ha un valore immenso, e ora è arrivato il momento giusto. Sicuramente mi mancheranno certe cose, certi aspetti della routine da calciatore, i momenti negli spogliatoi e soprattutto la competizione. Chiaro che niente sarà più come prima, però sono già pronto perché proseguirò nel mondo del calcio e questo mi manterrà vivo".
Sulle ultime gare di campionato e sulle emozioni che proverà alla sua ultima a San Siro, Zanetti ha commentato: "Sabato ci sarà la partita contro la Lazio, e anche se la Curva Nord sarà chiusa per i cori razzisti, ci sarà comunque tantissima gente che starà preparando qualcosa. Quando finirà la partita contro il Chievo, poi, sono sicuro che mi passerà tutta la carriera davanti. Mia madre, mio padre, mia moglie, i miei tre figli, tutta la gente che mi ha sostenuto. Chissà come mi lascerò andare... A volte mi chiedo: 'Ma davvero ho fatto tutto questo?' Vedere che ho giocato 1112 partite, che sono quarto nella tabella di tutti i tempi e che quelli davanti a me sono portieri, che sono l'unico argentino ad aver giocato oltre mille partite, che sono lo straniero ad aver giocato più partite in Serie A e solo Paolo Maldini ha più partite giocate di me. Che nessuno ha giocato in un club più di me all'Inter e nella Nazionale mi riempio d'orgoglio".
Inevitabile, in chiusura, uno sguardo al passato e uno al futuro sempre con l'Inter: "Rigiocherei due partite, una per godermi ancora il momento l'altra per cambiare il destino. Tornerei a giocare la finale Champions del 2010, per rivivere la notte magica del Bernabeu. E darei tutto per rigiocare la partita contro la Svezia, quella che ci costò l'eliminazione dal Mondiale in Giappone. Sognavo di finire la carriera all'Inter, a casa mia, e ci sono riuscito. E' stata una scelta di vita quella di chiudere la carriera in Italia, e da adesso, nelle funzioni di manager sportivo, cercherò di essere utile alla squadra anche fuori dal campo. Si aprirà un nuovo mondo per me, e ciò mi entusiasma. Ci saranno mille cose da fare".