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    Inter, tutti tranne De Vrij: i silenzi di Marotta e la frecciata di Raiola sulla proprietà

    Inter, tutti tranne De Vrij: i silenzi di Marotta e la frecciata di Raiola sulla proprietà

    • Emanuele Tramacere
    "Con Lautaro siamo in fase avanzata, Bastoni ha già rinnovato, con Brozovic parleremo presto e con Barella c'è fiducia e presto arriveremo a una soluzione". Beppe Marotta è stato più che chiaro nel corso degli ultimi giorni nello svelare, attraverso i suoi interventi pubblici, quelle che sono le strategie di mercato dell'Inter in tema rinnovi. L'ad nerazzurro si è soffermato di volta in volta su tutti i casi più scabrosi attualmente in rosa. Tutti tranne uno, che in ogni caso non è meno urgente degli altri: quello di Stefan De Vrij.

    SCADENZA 2023 - Il centrale olandese è in scadenza il 30 giugno 2023 e, in realtà, è stato il primo con cui i nerazzurri si sono seduti attorno a un tavolo per intavolare una trattativa. Era il dicembre 2019, i problemi legati al covid erano ancora lontanissimi e Mino Raiola si presentò in sede per iniziare a trattare. Poi un anno dopo, a dicembre 2020 la conferma a mezzo stampa: ​“Il rinnovo di de Vrij? C’è un accordo verbale su tutto, adesso lo stanno scrivendo”. Di quell'accordo oggi non c'è ancora traccia anche perché nel mezzo della trattativa è arrivata l'incredibile crisi economica attraversata da Suning e dal club che ha congelato tutte le intese.
     
    LA FRECCIATA E I RUMORS - Non è un caso, infatti, che nel corso dell'estate si sia parlato a lungo della possibilità di un addio con tanti club, soprattutto di Premier League, interessate all'olandese. Marotta di De Vrij non parla, Raiola nemmeno, ma nel corso delle ultime interviste una frecciata dall'agente sulla reale proprietà dei nerazzurri è arrivata: "L'Inter non so se è cinese o americana, qualcuno me lo dirà...". Un messaggio che suona come un: "Con chi sto trattando e che futuro avrà questo club?". Un gioco a incastri che oggi è difficile da sbrogliare. Da quell'intesa trovata nel dicembre 2020 a oggi, inoltre, c'è stato anche di mezzo uno scudetto vinto con Conte. Difficile che l'accordo possa valere ancora..

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