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Inter, tutti i numeri del fallimento di Inzaghi
TERZA VOLTA CON 10 KO - Con quella rimediata contro la Fiorentina l'Inter è salita a 10 sconfitte stagionali ed è addirittura soltanto la terza volta nell’era dei tre punti in cui l'Inter arriva a perdere 10 o più gare nelle prime 28 di campionato: nel 2011/12 quando chiuse al 6° posto e nel 1998/99 quando alla fine arrivò 8a. Numeri che spaventano ancora di più considerando soltanto gli ultimi risultati ottenuti. Qualcosa si è rotto di fatto dopo la vittoria nel derby per 1-0 contro il Milan, una gara dominata (10 tiri a 0 nel solo primo tempo) ma che ha iniziato a mostrare qualche lacuna in zona gol ed energie che iniziavano, lentamente, a scemare. Dopo il derby di ritorno, infatti, l'Inter si è inceppata con 4 ko e 1 pareggio in 7 gare, solo 6 gol segnati e 6 subiti.
IL FATTORE CHAMPIONS – Inzaghi ha difeso spesso il suo operato ricordando come l'accesso ai quarti di Champions in casa Inter mancasse da tempo immemore (2012-13) che la vittoria in Supercoppa per due anni di fila non può essere arrivata per caso, così come la vittoria di Coppa Italia dell'anno scorso e l'accesso alle semifinali di quest'anno. C'è però un dato che condiziona anche questi “successi” dell'allenatore piacentino ed è il fatto che costantemente, o la gara prima, o quella dopo un impegno di coppa, l'Inter si è poi fermata in campionato. È successo nell'ordine pre-Bayern (ko nel derby d'andata), post-Viktoria Plzen, pre-Barcellona, post Bayern Monaco; quindi pre-Parma di Coppa Italia, post-Porto all'andata degli ottavi di Champions, addirittura pre e post ritorno contro il Porto e infine contro la Fiorentina pre-andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Insomma, per i “successi” conquistati in campo, sono arrivate almeno 9 battute d'arresto (sconfitte o pareggi) in campionato. Troppe.
ATTACCO E DIFESA – Abbiamo analizzato il rendimento in termini di punti realizzati e gli infortuni, ma c'è ben altro in questo viaggio all'interno della crisi dell'11 di Simone Inzaghi: ed è legato alla produzione offensiva e alle difficoltà difensive. 47 gol fatti e 32 subiti sono, in entrambi i casi, un record negativo di queste ultime stagioni. L'ultima volta che l'Inter ha fatto peggio come gol segnati (oggi è a quota 47) risale alla stagione 2018/19 con solo 43 gol all'attivo, ma solo 24 subiti che valsero alla fine il 4° posto finale (conquistato in extremis contro l'Empoli all'ultima giornata). L'ultima volta che la difesa nerazzurra ha incassato così tanti gol alla 28esima giornata (32 oggi) fu addirittura nella stagione 2014/15 e all'epoca furono addirittura 36 le reti incassate e portarono alla fine all'8° posto finale.
NON SI SEGNA PIU' – Le miglior difese vincono i campionati, vero, ma all'Inter oggi non interessa più vincere lo scudetto, ormai irraggiungibile, bensì conquistare un posto Champions e lì, sì, serve innanzitutto ritrovare il feeling perso con il gol. Dalla 16esima giornata alla 28esima sono infatti 208 i tiri tentati, di cui solo 56 in porta, con addirittura 16 big chance fallite e un totale di soli 13 gol segnati. L'Inter, quindi, produce tanto, nonostante sia ultima in classifica per dribbling tentati, segno che, nonostante un deficit intrinseco alla rosa, qualche arma a disposizione di Inzaghi ci sia. E non è un caso, infatti, che Lautato sia 1° in Serie A per tiri tentati e Dzeko 5°.
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NON PUO' PIU' FALLIRE – Numeri che lasciano margine per una ripresa e che oggi, di fatto, stanno concedendo a Inzaghi qualche giornata di campionato in più prima di un possibile esonero. Sono 3 le partite che l'allenatore ex-Lazio oggi non può più fallire. Le prossime tre, contro la Juve nell'andata delle semifinali di Coppa Italia, contro la Salernitana in campionato e contro il Benfica nell'andata dei quarti di Champions. Basterà un solo inciampo e la pazienza dei dirigenti nerazzurri arriverà alla fine.
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