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    Inter, Thuram nuovo Dzeko: segna poco ma migliora il gioco di Inzaghi

    Inter, Thuram nuovo Dzeko: segna poco ma migliora il gioco di Inzaghi

    • Pasquale Guarro
    L’equivoco, se esiste, è dato da quel numero dietro la schiena, che l’Inter gli ha consegnato per quello che gli augura di divenire. Marcus Thuram non è Lukaku, questo è chiarissimo. Però per adesso può essere un Dzeko, per la qualità che mostra nel dialogare con i compagni. Qualità che si erano intraviste nella gara casalinga contro il Monza e che il francese ha confermato anche nella trasferta di Cagliari. I detrattori sono già in prima linea, sono molti quelli che evidenziano lo scarso grado di difficoltà delle prime due gare in calendario per i nerazzurri, ritarando di conseguenza anche le prestazioni di Thuram. La verità, però, è che non esistono partite semplici, mentre è facilissimo complicarsi la vita inciampando da soli di fronte al primo gradino. 

    Inter - Fiorentina (18:30 03/09)


    ASSIST E TANTA QUALITÀ - Errori che Thuram non ha commesso, perché quella dell’attaccante è una crescita graduale. È vero, manca il gol, ma nonostante tutto non è in discussione la sua utilità all’interno dell’impianto di gioco di Inzaghi. E se serviva una conferma pratica, è arrivata anche quella: minuto 21, Thuram prende palla, avanza e con un tocco delicatissimo serve Dumfries sulla corsa. Assistenza meno banale di quanto possa sembrare, nell’esecuzione e nel pensiero, immediatamente organizzato dopo aver soffiato palla a Sulemana. E poi c’è quel suo modo di legare i reparti, che sta aiutando l’Inter ad uscire agevolmente dalla pressione avversaria, spesso e volentieri giocandogli anche palla addosso. 

    NO OSSESSIONI - A fine partita se l’è coccolato anche Inzaghi: “È con noi da 40 giorni ma per come si muove sembrano molti di più. Poi arriveranno anche le soddisfazioni personali, ma per me sono più importanti quelle di gruppo”. Thuram, almeno per adesso, non sembra ossessionato dal gol, almeno non è quello che traspare nel vederlo giocare. Se questo sarà un limite o una debolezza lo scopriremo più avanti, ma di sicuro, spalle alla porta, Thuram è uno che sa fare molto bene il suo mestiere, mandando a nozze gente come Barella, Frattesi, Mkhitaryan e lo stesso Lautaro. Arriverà anche il momento in cui somiglierà maggiormente a un 9, ma se Lautaro gioca e segna con questa continuità, Thuram può continuare a giocare senza ossessioni. 

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