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    VIDEO Thohir: 'Il Fair Play Finanziario favorisce le big. E sullo stadio...'

    VIDEO Thohir: 'Il Fair Play Finanziario favorisce le big. E sullo stadio...'

    In questi giorni Londra sta diventando il teatro di grandi dichiarazioni. La tavola rotonda Leaders Sport Business Summit sta ospitando i più  importanti presidenti del mondo dello sport e dopo l'intervento di ieri di James Pallotta, oggi è toccato al numero uno dell’Inter Erick Thohir che è tornato a parlare delle vicende nerazzurre nonostante il pessimo periodo che la squadra sta affrontando: "Per essere competitivi bisogna avere una buona dirigenza. Io ricevo periodicamente i rapporti dalla squadra. Abbiamo portato tanti buoni dirigenti nel ultimi sette mesi all’Inter, il calcio è un prodotto mediatico ma anche di consumo. Bisogna dare degli obiettivi ai dirigenti e affidarsi a gente qualificata".


    Thohir torna a parlare anche delle tematiche a lui più care ovvero l'espansione del brand nerazzurro nel mondo: "L'Europa è la zona economicamente più forte, ma l'Asia sta crescendo. In Asia vive la metà della popolazione mondiale e dei 260 milioni di tifosi dell'Inter, 165 sono asiatici. Vogliamo far crescere il brand e far felici i nostri tifosi, abbiamo già ottenuto risposte positive. Dobbiamo potenziare anche le capacità della città di Milano".

    A Milano l'Inter sta pianificando, insieme al Milan come gestire la propria casa, il proprio stadio, che secondo Thohir: "deve essere funzionante 365 giorni all'anno. Lo stadio va utilizzato tutto l'anno, non solo per le partite: la casa dei tifosi deve essere sempre aperta. È normale che un club arrivi ad avere l'esigenza di un proprio stadio, per noi e per il Milan è normale anche se non è la stessa cosa avere uno stadio da soli o condividerlo. Noi ci stiamo confrontando con il Milan, ma sostanzialmente ci vuole engagement, i tifosi vanno coccolati, fatti sentire parte della nostra famiglia. Stiamo lavorando per capire come creare quotidianamente questo coinvolgimento giorno dopo giorno".


    Sulle differenze nel mercato con gli Stati Uniti: "Negli USA bisogna capire che esiste un grande mercato e un piccolo mercato e non ci sono retrocessioni. Il proprietario di un club che agisce sul piccolo mercato deve cercare le strade giuste per competere. In Europa ci sono invece i grandi club ma anche club medi. E il nuovo Fair Play Finanziario sta limitando le possibilità dei club favorendo le big. Capita così che in tanti club europei non si paghino gli stipendi e i proprietari scelgano di lasciare".


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