Inter, Thohir: 'Puntiamo alla finale di Champions 2016, non sono come Berlusconi'
Il nuovo presidente dell'Inter, Erick Thohir, è stato intervistato da Fabio Fazio alla trasmissione "Che tempo che fa" dove ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la sua nuova avventura, da numero uno della socità nerazzurra.
"Quello che faremo con l'Inter è costruire un sistema. Dobbiamo parlarne insieme tra la proprietà, l'allenatore e i giocatori. Dobbiamo decidere chi va meglio per la squadra in modo tale che la squadra renda felici i tifosi. E' importante che le partite siano belle da vedere".
Sul campionato italiano: "La Serie A era conosciuta negli anni '80 in Asia, da giovani volevamo giocare in Serie A. E' una delle cose più belle nel mondo. Io e i miei amici eravamo tifosissimi dell'Inter. L'Inter aveva tre giocatori tedeschi e la squadra era tra le più forti. Vedevamo le partite in tv, leggevamo gli articoli. Ovviamente ci sono dei concorrenti per la Serie A ma sono convinto che possiamo essere uno dei campionati migliori del mondo se tutti hanno voglia di fare del loro meglio. L'Italia ha fatto del calcio una delle cose più belle"
Su Mazzarri: "Credo sempre che se uno vuole farcela nella vita bisogna sempre lavorare insieme, avere chiaro l'obiettivo e lavorare duro. Io vedo tutte queste cose in Mazzarri. Devo ringraziare Moratti che lo ha scelto. Credo che le cose fondamentali siano a posto all'Inter per i prossimi due anni. Nel 2016 c'è la Finale Champions a Milano e l'Inter deve prepararsi. Non so se per vincerla ma credo che torneremo in Champions League molto presto".
Sugli investimenti futuri: "Se uno guarda agli ultimi 7 anni abbiamo cambiato il modello di calcio perché sono cambiate molte cose. Guardate la Premier: ci sono tante squadre che vengono acquistate da businessmen americani. Anche se non sono americano ho avuto modo di conoscere bene gli Usa, ho capito come gli americani riescono a creare un'industria nello sport. Le squadre diventano sempre più forti. Se l'Inter non segue questo processo non saremo in grado di evolvere. Noi abbiamo voglia di vincere e chi guarda le partite deve trovarle entusiasmanti. Non basta investire, ci vuole un modello di business. Dobbiamo creare questo sistema per sostenere la squadra".
Su Moratti: "L'ho incontrato per la prima volta 5 mesi fa. Sono sempre stato un tifoso dell'Inter. Sono arrivato a Milano, ho incontrato Moratti e anche per me era una situazione non comune. Parlo col cuore in mano. La prima volta ho detto a Moratti: sono qui non per sostituirla ma per creare uno spirito di squadra per sostenere l'Inter. Quello che ha fatto lei non riuscirò mai a farlo io. Quello che posso fare è fare in modo che ci siano risultati regolari tutti insieme. Ho molto fiducia. Ci sono solo 10 squadre che verranno ricordate e l'Inter deve essere tra queste".
Su quando tornerà a Milano: "Non verrò per ogni partita ma la guarderò e sarò un tifoso a distanza. Questo significa che devo alzarmi alle 2:45 del mattino e fa parte del mio impegno. La settimana prossima: dal 28 al 2 dicembre sarò a Milano. A dicembre porterò la mia famiglia a visitare l'Italia e sarò a Milano. L'Inter non è solo mia, è dei tifosi e di chi la sostiene".
Su Berlusconi: "Non so se sappia che il mio giornale si chiama Republika. Non voglio candidarmi in Indonesia. Ho la passione per i media e per lo sport".
Sui suoi preferiti, Ventola e Fresi: "Ho detto che se parlo di Ronaldo o Luis Figo tutti li conoscono. Ma mi ricordo anche dell'Inter quando c'erano Ventola e Fresi. Ventola ha avuto molte sfortune ma non è che adoro Nicola Ventola per sua moglie eh".
Sul primo scudetto: "Lasciamo che sia Dio a decidere".