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    Inter, Thiago Motta dà una lezione di gioco a Inzaghi e si candida per la sua panchina

    Inter, Thiago Motta dà una lezione di gioco a Inzaghi e si candida per la sua panchina

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Dieci mesi dopo aver dato addio allo scudetto, gentilmente offerto al Milan grazie alla decisiva sconfitta a Bologna, l’Inter perde di nuovo sullo stesso campo e così il Napoli saluta e ringrazia, dall’alto del suo nuovo record di 18 punti di vantaggio. Fermi restando i grandi meriti della squadra di Spalletti, proprio la grave ricaduta dei nerazzurri rappresenta l’indiretta conferma della mediocrità degli avversari del Napoli. Perché è vero che Osimhen e compagni giocano un campionato a parte, ma una squadra come l’Inter considerata all’inizio più forte del Napoli e comunque in corsa per difendere almeno il secondo posto non può giocare così male, meritando la sconfitta dall’inizio al 96’. 

    LEZIONE DI MOTTA - Nessun paragone, quindi, tra questo 0-1 e l’1-2 del 27 aprile scorso. Stavolta, infatti, non è una “papera” di Radu a decidere la sfida, ma tutto il Bologna perché l’ex interista del “triplete” Thiago Motta dà un’autentica lezione di gioco a Simone Inzaghi, candidandosi a prendere il suo posto sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione. Ripensare, per credere, in generale al diverso organico a disposizione dei due allenatori e in particolare al diverso approccio delle due squadre. Malgrado la grave assenza di Arnautovic, il Bologna sa rendersi più pericoloso sfruttando alla perfezione le fasce laterali e dopo 12’ va già in gol con Barrow, sostituto del centravanti titolare, che però si vede annullare il suo proprio diagonale vincente da fuori area per un fuorigioco di Dominguez, smascherato dal Var e poi confermato da Orsato, tornato a dirigere l’Inter dopo un anno e mezzo, alla sua seconda gara in cinque anni dei nerazzurri dopo la contestata direzione in una gara contro la Juventus. A scanso di equivoci, il miglior arbitro italiano non influisce minimamente sulla gara che il Bologna non riesce a chiudere nel primo tempo soltanto perché un grande intervento di Onana prima e la successiva traversa sulla ribattuta di Soriano negano il gol ai padroni di casa.

    LU-LA INUTILE - Senza gli infortunati Skriniar e Dimarco, Inzaghi rinuncia anche a Barella, preferendo confermare Mkhitaryan in linea con Calhanoglu ai lati del regista centrale Brozovic. Proprio l’assenza forzata di Dimarco e quella voluta di Barella si fanno subito sentire, perché l’Inter non affonda mai sulle fasce laterali, dove Dumfries da una parte e Gosens dall’altra fanno scena muta, favorendo le ripartenze degli scatenati Orsolini e Soriano. Non serve a nulla, quindi, rilanciare la coppia titolare Lukaku-Lautaro perché i due non vengono mai serviti dai tre centrocampisti alle loro spalle e così in un primo tempo dominato dal Bologna soltanto Calhanoglu inquadra la porta nel finale, ma senza spaventare Skorupski.

    OCCASIONE DZEKO - Graziata nel primo tempo, l’Inter riparte con Acerbi al posto di De Vrij al centro della difesa, tra Darmian e Bastoni ma in mezzo al campo non cambia nulla, perché è sempre il Bologna a controllare la gara, sprecando con Barrow l’occasione per il vantaggio. Quando si sbaglia così tanto spesso di viene puntiti, ma l’Inter non riesce a beffare il Bologna perché quando Lucumi sbaglia un controllo, l’ancora arrugginito Lukaku non ne approfitta e calcia debolmente tra le braccia di Skorupski. Gli inserimenti di Barella, Dzeko e D’Ambrosio per Mkhitaryan, Lukaku e Dumfries illudono per pochi minuti perché l’Inter crea la più grossa occasione per passare in vantaggio con Dzeko, la cui conclusione pericolosa viene respinta da Skorupski. Troppo poco, però, perché quando ormai c’è aria di 0-0 il Bologna passa con lo scatenato Orsolini che sfrutta un bel lancio del bravissimo Schouten e scavalca Onana con un bel sinistro, dopo aver sfruttato la colpevole libertà concessagli dalla difesa dell’Inter. E’ il suo settimo gol in campionato, quarto nelle ultime cinque partite, ma soprattutto è il gol che lancia il Bologna in piena zona Conference League, tre punti sopra la Juventus che cercherà di raggiungerlo martedì, Torino permettendo. Con tanti saluti all’Inter che torna a casa con due preoccupazioni, perché non è così che si difende il secondo posto, ma soprattutto non è così che si può pensare di difendere l’1-0 in Champions sul campo del Porto.

    IL TABELLINO 
    Bologna - Inter: 1-0

    Marcatori: 31’ s.t. Orsolini

    Assist: 31’ s.t. Schouten

    Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumi, Sosa, Cambiaso; Schouten (Dal 43’ s.t. Medel), Dominguez; Orsolini (dal 42’ s.t. Aebischer), Ferguson (dal 39’ s.t. Moro), Soriano (dal 39’ s.t. Kyriakopoulos); Barrow (dal 42’ s.t. Raimondo). 

    Inter (3-5-2): Onana; Darmian, de Vrij (dal 1’ s.t. Acerbi), Bastoni; Dumfries (dal 22’ s.t. D’Ambrosio), Mkhitaryan (dal 18’ s.t. Barella), Brozovic (dal 39’ s.t. V. Carboni), Calhanoglu, Gosens; Lukaku (dal 19’ s.t. Dzeko), Lautaro. 

    Ammoniti: de Vrij, Dumfries, Dominguez

    Espulsi: 

    Arbitro: Daniele Orsato 

    VAR E AVAR: Marini, Muto.



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