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Inter, Thiago Motta dà una lezione di gioco a Inzaghi e si candida per la sua panchina
LEZIONE DI MOTTA - Nessun paragone, quindi, tra questo 0-1 e l’1-2 del 27 aprile scorso. Stavolta, infatti, non è una “papera” di Radu a decidere la sfida, ma tutto il Bologna perché l’ex interista del “triplete” Thiago Motta dà un’autentica lezione di gioco a Simone Inzaghi, candidandosi a prendere il suo posto sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione. Ripensare, per credere, in generale al diverso organico a disposizione dei due allenatori e in particolare al diverso approccio delle due squadre. Malgrado la grave assenza di Arnautovic, il Bologna sa rendersi più pericoloso sfruttando alla perfezione le fasce laterali e dopo 12’ va già in gol con Barrow, sostituto del centravanti titolare, che però si vede annullare il suo proprio diagonale vincente da fuori area per un fuorigioco di Dominguez, smascherato dal Var e poi confermato da Orsato, tornato a dirigere l’Inter dopo un anno e mezzo, alla sua seconda gara in cinque anni dei nerazzurri dopo la contestata direzione in una gara contro la Juventus. A scanso di equivoci, il miglior arbitro italiano non influisce minimamente sulla gara che il Bologna non riesce a chiudere nel primo tempo soltanto perché un grande intervento di Onana prima e la successiva traversa sulla ribattuta di Soriano negano il gol ai padroni di casa.
LU-LA INUTILE - Senza gli infortunati Skriniar e Dimarco, Inzaghi rinuncia anche a Barella, preferendo confermare Mkhitaryan in linea con Calhanoglu ai lati del regista centrale Brozovic. Proprio l’assenza forzata di Dimarco e quella voluta di Barella si fanno subito sentire, perché l’Inter non affonda mai sulle fasce laterali, dove Dumfries da una parte e Gosens dall’altra fanno scena muta, favorendo le ripartenze degli scatenati Orsolini e Soriano. Non serve a nulla, quindi, rilanciare la coppia titolare Lukaku-Lautaro perché i due non vengono mai serviti dai tre centrocampisti alle loro spalle e così in un primo tempo dominato dal Bologna soltanto Calhanoglu inquadra la porta nel finale, ma senza spaventare Skorupski.
OCCASIONE DZEKO - Graziata nel primo tempo, l’Inter riparte con Acerbi al posto di De Vrij al centro della difesa, tra Darmian e Bastoni ma in mezzo al campo non cambia nulla, perché è sempre il Bologna a controllare la gara, sprecando con Barrow l’occasione per il vantaggio. Quando si sbaglia così tanto spesso di viene puntiti, ma l’Inter non riesce a beffare il Bologna perché quando Lucumi sbaglia un controllo, l’ancora arrugginito Lukaku non ne approfitta e calcia debolmente tra le braccia di Skorupski. Gli inserimenti di Barella, Dzeko e D’Ambrosio per Mkhitaryan, Lukaku e Dumfries illudono per pochi minuti perché l’Inter crea la più grossa occasione per passare in vantaggio con Dzeko, la cui conclusione pericolosa viene respinta da Skorupski. Troppo poco, però, perché quando ormai c’è aria di 0-0 il Bologna passa con lo scatenato Orsolini che sfrutta un bel lancio del bravissimo Schouten e scavalca Onana con un bel sinistro, dopo aver sfruttato la colpevole libertà concessagli dalla difesa dell’Inter. E’ il suo settimo gol in campionato, quarto nelle ultime cinque partite, ma soprattutto è il gol che lancia il Bologna in piena zona Conference League, tre punti sopra la Juventus che cercherà di raggiungerlo martedì, Torino permettendo. Con tanti saluti all’Inter che torna a casa con due preoccupazioni, perché non è così che si difende il secondo posto, ma soprattutto non è così che si può pensare di difendere l’1-0 in Champions sul campo del Porto.
IL TABELLINO
Bologna - Inter: 1-0
Marcatori: 31’ s.t. Orsolini
Assist: 31’ s.t. Schouten
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumi, Sosa, Cambiaso; Schouten (Dal 43’ s.t. Medel), Dominguez; Orsolini (dal 42’ s.t. Aebischer), Ferguson (dal 39’ s.t. Moro), Soriano (dal 39’ s.t. Kyriakopoulos); Barrow (dal 42’ s.t. Raimondo).
Inter (3-5-2): Onana; Darmian, de Vrij (dal 1’ s.t. Acerbi), Bastoni; Dumfries (dal 22’ s.t. D’Ambrosio), Mkhitaryan (dal 18’ s.t. Barella), Brozovic (dal 39’ s.t. V. Carboni), Calhanoglu, Gosens; Lukaku (dal 19’ s.t. Dzeko), Lautaro.
Ammoniti: de Vrij, Dumfries, Dominguez
Espulsi:
Arbitro: Daniele Orsato
VAR E AVAR: Marini, Muto.