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    Inter: Brozovic fondamentale, ma ora ha bisogno di un tagliando

    Inter: Brozovic fondamentale, ma ora ha bisogno di un tagliando

    • Claudio Brambilla
    Una macchina quasi perfetta. L'Inter di Simone Inzaghi sembra non conoscere la parola crisi e, fatta eccezione per quei tre minuti nella sfida col Milan nel quale l'opportunismo ed il fiuto del gol di Giroud hanno reso la serata amara per tutto il popolo nerazzurro, ha ripreso a macinare gioco ed idee già nella sfida di ieri sera in Coppa Italia nella quale ha surclassato una Roma ancora alla ricerca della sua vera identità. Un concentrato di forza, convinzione e talento nei singoli e di squadra che stanno facendo più che mai stuzzicare la fantasia al tifo nerazzurro per questa seconda ed importantissima parte di stagione. Una serata che ha visto diversi protagonisti prendersi la copertina del match. Dal rinato Perisic, all'ex di turno Dzeko, dal tuttofare Barella fino al tarantolato Sanchez per il quale proprio il ruolo di attaccante part-time proprio non va giù sia a parole che a fatti. Tanta, tantissima qualità nel quale fino a tre giorni fa anche Marcelo Brozovic ne risultava uno degli artefici principali. 

    SEMPRE IN CAMPO - Il peso specifico del croato in questa Inter è sotto gli occhi di tutti. Dopo un inizio in sordina con Simone Inzaghi con qualche sostituzione a volte mal digerita (3 volte nelle prime 4 giornate di campionato), il rendimento di Brozovic è stato via via sempre più in crescendo raggiungendo un ruolo assolutamente centrale nell'idea di calcio dell'ex tecnico laziale, tanto che la società da mesi sta valutando un contratto da top player da sei milioni di euro netti all'anno. Un attestato di fiducia e visione per una futura Inter vincente per un uomo che, con le sue 31 partite giocate in tutte le competizioni e i 2599 minuti giocati da inizio stagione ha pochi eguali in Europa nel ruolo di playmaker.

    CALO FISIOLOGICO - I chilometri macinati finora in mezzo al campo alla fine si sono fatti sentire anche per uno stakonovista come Brozovic. Nell'ultima mezz'ora del derby e nella sfida di ieri, infatti, la lucidità nella gestione della palla e la presenza fisica a carismatica sono venute meno. Qualità uniche dove la squadra spesso si è sempre appoggiata sia per comandare il gioco che nei momenti di difficoltà e pressione avversaria. Una flessione naturale nel quale Simone Inzaghi dovrà tener conto per il conseguimento dei grandi obiettivi per i quali l'Inter è ormai doverosamente tenuta a andare fino in fondo. 

    QUELL'ALTERNATIVA CHE MANCA - Il tecnico non è più riuscito a fare a meno di lui e solo una squalifica contro l'Empoli negli ottavi di Coppa Italia ha impedito a Brozovic di inanellare l'ennesimo gettone stagionale. Una gara, quella contro i toscani, dove Vidal è riuscito a fornire una prestazione discreta ma certamente non allo stesso livello del croato per via di caratteristiche differenti. Discorso simile per i vari Gagliardini e Vecino che, nelle rare occasioni che hanno provato a fare le veci di Brozovic, non hanno mai convinto a pieno.  Un problema che non dovrà essere sottovalutato per una seconda parte di stagione dove il popolo nerazzurro ripone grandi speranze ed aspettative, magari sognando il Triplete. Dopo l'omaggio di ieri sera a Josè Mourinho, l'unico a riuscirci, oggi forse ancora di più.

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