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Spalletti: 'Litigio con un tifoso? Non è vero. Icardi? Non serve essere amici ma bisogna meritarsi l'Inter'
Nel secondo tempo è arrivato un successo di carattere?
"No, noi questo fuoco dentro ce lo abbiamo. A volte diventa una fiammella. Guardate Gagliardini dopo il gol? Tutto un altro giocatore. Ma anche Dalbert, Joao Mario... tutti con un'altra convinzione, rientrati in possesso delle loro qualità. Dipende dall'emotività, la paura è una cosa differente. Non è possibile vedere quel primo tempo. Dalbert diventerà un grande giocatore, ad esempio. E infatti nella ripresa ha lasciato andare la gamba e ha spaccato la fascia sinistra".
Icardi deve esserci, siamo già in ritardo di tre settimane...
"Io di Icardi non ne parlo perché qualsiasi cosa dico poi viene tradotta in ogni modo possibile. Noi abbiamo un obiettivo comune che è la vittoria e la si ottiene non per forza essendo amici, ma con l'unione che occorre per portare a casa il risultato. Anche perché diventa difficile mantenere il contatto con l'Inter. Sono le vittorie che determinano che tu possa essere un calciatore dell'Inter. Quell'intenzione comune lì deve essere visibile per tutti, la devono percepire".
Il gol di Politano? "Lui deve stare lì, in quel recinto, e non a 150 metri dalla porta. Gran gol suo e gran gol di Gagliardini. E ci metto anche la prestazione di Lautaro. La mia squadra mi garbava nel secondo tempo, mi ci specchiavo".
Il dialogo pre-gara col tifoso sugli spalti?
"Nessun litigio, anzi. Ho detto bravo a un tifoso che mi diceva "forza Inter" perché questo si deve dire allo stadio".