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Inter, Spalletti: 'Discuteremo il futuro di Miranda. Champions? Basta errori'
AI TIFOSI SU FACEBOOK - “L’evidenza dell’ultima partita è il riassunto del momento che vive la squadra e di come sta lavorando. Siamo in un momento di salute e dobbiamo metterci qualcosa di più per sul momento che attraversiamo. È tutto sotto controllo ed è tutto a poto. Le insidie del Chievo? Sono quelle di sempre, ma si aggiunge il momento del campionato e la classifica del Chievo. Loro sono abituati a questi momenti e sanno gestire le difficoltà. Hanno bisogno di fare punti e prima li faranno più saranno tranquilli. L'assenza di Gagliardini? Non comporterà cambiamenti tattici perché qualche aggiustatura c'è già stata. Di calciatori che possano sostituirlo ce ne sono diversi, come Skriniar e Candreva, ma ieri si è allenato molto bene anche Vecino”.
Come mai in trasferta si fatica?
“È partito un altro treno, prima c'era quello dei gol, adesso quello delle trasferte. Ma dovete essere pronti a cambiare biglietto e destinazione. Conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti, ma sappiamo anche che niente è più rimandabile e dobbiamo risolvere i nostri problemi nella partita stessa, senza impiegare troppo tempo. Sarà necessario metterci cuore e sentimento”.
Gagliardini è recuperabile prima della fine della stagione?
“Penso che vista l'integrità fisica che ha sia possibile rivederlo in campo prima della fine del campionato”.
Rafinha e Vecino da gestire?
"Rafinha ha giocato e quando viene in allenamento il giorno successivo alla gara vuole lavorare in gruppo. Vecino sta bene, ieri sono andato a metterlo a letto e stava bene, può giocare dall'inizio’.
Cosa ha l'Inter in più rispetto alle romane?
“Non so cosa abbia in più, di sicuro so che non abbiamo niente in meno a parte il punto. In più abbiamo il fatto che ci chiamiamo Inter”.
Si aspetta una prova di maturità?
“Abbiamo giocato una buona partita contro il Cagliari e adesso ne inizia un altra. Non possiamo aspettare, non ci sono secondi da gestire e per ogni scatto di lancetta dobbiamo esibire qualcosa. Penso ci sia la possibilità di rifare una buona partita. Dobbiamo avere un atteggiamento di disponibilità nei confronti del compagno e avere più attenzioni”.
La squadra è pronta per gestire insieme Rafinha e Karamoh?
“La squadra è pronta a tutto, sappiamo chi siamo e come reallizare le cose. Sappiamo come far tornare i conti nella partita”.
Sorpreso dallo slancio di personalità di Brozovic anche fuori dal campo?
“È un calciatore che ha personalità, nel senso che si prende la responsabilità di provare delle giocate. In alcuni momenti non ha avuto la forza caratteriale di sostenere le sue giocate, sono convinto che lui abbia trovato quell'equilibrio che ci serve”.
Prima ha parlato di equilibrio raggiunto, si aspettava di raggiungerlo prima? “Non so, è chiaro che le prove che si fanno hanno sempre bisogno di tempo di maturazione. Ma siamo dove volevamo essere dall'inizio, in lotta per la Champions. Poi è chiaro che dal nostro punto di vista bisogna anche essere esigenti e riconoscere gli errori fatti”.
Quanti punti servono per la Champions?
“Ci sono ancora insidie importanti che non sono valutabili. La nostra partita più importante è quella di domani”.
Cosa è cambiato nell'Inter di quest'anno rispetto a quella degli anni scorsi?
“Si lavora per cambiare sempre in meglio e la società avrà lavorato in questo senso, con i giocatori che sono sempre stati professionali. Abbiamo messo importanti basi per il futuro, lo dicevamo anche ad inizio anno che alla fine non avremmo dovuto ricominciare da capo”.
Contro il Cagliari hanno segnato anche Cancelo e Brozovic che non sono attaccanti, è un segnale?
“Era ora. Tutto è raggiungibile nelle nostre analisi, anche il fatto che possano segnare gli altri. Adesso si vede che anche in area arrivano più calciatori e siamo più equilibrati’.
Quanto conterà la qualificazione Champions per la società in merito all'organizzazione del lavoro futuro
“Il lavoro è stato agevolato proprio nel modo di lavorare. Ci siamo messi davanti a quelle che sono le esigenze per avere un nome che conta nel panorama calcistico. Al di là della classifica finale ci sono scenari importanti, ma se arrivi in Champions è ancora meglio perché si hanno più soldi da investire”.
Sui social i tifosi si sono schierati con lei
"Non ho mai avuto grossi problemi dal punto di vista del confronto con l'ambiente in cui sono andato ad allenare, nel senso che sono uno come tanti che va a fare il suo lavoro cercando di essere competente e metterci quella professionalità che serve per qualsiasi lavoro. Sono contento se Brozovic, in questo momento, è nelle condizioni di poter dare quasi il suo massimo, perché ha ancora potenzialità. Quello è l'obiettivo: dare o mettere nelle condizioni gli altri di lavorare bene. L'affetto e il sentimento dei tifosi li mette a conoscenza delle persone con cui hanno a che fare e la soluzione viene fuori da sola".
Quale sarà il futuro di Miranda?
"La società non ha nessun calciatore a scadenza e questo ti dice qual è il pensiero dell'Inter per aiutare i calciatori stessi. Lui è fortissimo, è il centrale della Nazionale brasiliana e questo spiega da solo il calciatore che è, dove è collocato professionalmente. E' uno tra i più forti nel palcoscenico mondiale. Ha un modo di fare buono e gentile ma ha anche personalità, come ha fatto vedere a Bergamo, dove ha giocato tutta la partita in uno contro uno risolvendo molte cause. Il direttore e Miranda avranno tempo per parlare”.