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Spalletti: 'Non mi muovo dall'Inter. Sabatini un samurai del calcio'
I giocatori seguiti.
"Uno è Kondogbia. Se il Valencia non esercita il diritto di riscatto... Dipende da loro. Gli altri sono andati via da poco, Nagatomo sta facendo bene, Joao Mario ha fatto partite interessanti. Gabigol ha fatto qualche gol, come avete evidenziato bene
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"Domani conterà vincere la partita. A prescindere dalla tattica o dalla forza mentale. Le scelte a centrocampo? Rafinha, Brozovic e Gagliardini contano quanto gli altri, ad inizio campionato abbiamo fatto bene anche con altri interpreti. Rafinha addiziona tecnica e qualità nello stretto, la sua condizione fisica cresce e significa avere un'arma in più perché è diverso dagli altri. Ne approfitto per fare i complimenti a Stefano Vecchi per la vittoria al Viareggio, è l'ennesima volta che devo farglieli. Aveva una squadra diversa per 9/11 ed ha vinto ugualmente”.
Più importante il Verona che il derby
“Sì, ci vuole una vittoria contro il Verona per arrivare pronti e in condizione”.
Che riflessioni ha avuto dopo l'addio di Sabatini
“Dimissioni che visto il valore dell'uomo fanno rumore. Lo conosco bene e so la qualità che ha, detto questo voglio dire anche che le sue dimissioni non lasciano alcuna eredità, sia nel bene che nel male, perché chi è nell'Inter deve metterla davanti a tutto. Per me Sabatini è un samurai del calcio, è uno che ha la sintesi e che da battaglia per riuscire a incidere”.
La Champions è l'obiettivo minimo?
“Devo riuscire a far dare i massimo ai miei calciatori e attraverso il loro massimo raggiungere la posizione più alta. Poi tutto starà al gioco delle considerazioni e al gioco delle parti. Non so come andrà a finire, ma c'è la possibilità di raggiungere un obiettivo importantissimo. Deve essere fortissimo il desiderio di rendere felici i 60 mila di domani”.
Le scelte techiche saranno orientate anche al derby?
“No, le scelte saranno orientate alla partita di domani. Un conto è volere assolutamente una cosa e un conto e aspettare che la vita faccia il suo gioco senza andarla a determinare con forza”.
Rinnoverebbe anche in questo clima di autofinanziamento?
“Io non sono in scadenza e sarò l'allenatore dell'Inter anche il prossimo anno”
Rinnoveresti a lungo termine?
“I contratti non contano niente, servono solo a fare un po' di clamore”.
Si aspetta che l'anno prossimo di può ripartire da Cancelo e Rafinha?
“Sono valutazioni che faremo strada facendo. Seguiamo anche giocatori nostri che abbiamo fuori e che qui in precedenza non siamo riusciti a far rendere al meglio”.
Come giudica l'addio di Sabatini?
“Ha risposto Sabatini e io non voglio entrare in un confronto tra la proprietà e lui. Sarebbe sbagliato da parte mia, ne sto fuori”.
Sabatini andando via le ha augurato di restare qui almeno cinque anni
“Io all'Inter sto bene, mi trovo bene qui e ci sto volentieri. Certo, non dovessi riuscire a raggiungere l'obiettivo, darebbe molto fastidio. Un fastidio che mi porterei dietro per sempre. Questo però non incide sulla mia voglia di lavorare qui”.
Rafinha le ha lanciato segnali che fanno pensare a un suo riscatto?
"A Rafinha piace molto Milano, gliel'ho chiesto e mi ha risposto che gli piace stare all'Inter".