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Inter, Spalletti: 'Qualità? Ecco cosa intendo. Insisterò su Perisic' VIDEO
AI TIFOSI SU FACEBOOK - “Penso che ci siano altri grandi risultati di cui tener conto e ci sono difficoltà nell’andare ad affrontare la Samp, ma il risultato di andata e ritorno contro il Napoli è un misuratore di forza indelebile e non aver preso gol in quelle due partite è segnale di quanto siamo compatti. Quanto conta l’approccio? Conta tutto perché Giampaolo è un allenatore di primo livello e non ci sarà tempo per pensare, dovremo fare anticipatamente tutte le sintesi”.
La Champions passa dal Marassi?
“Anche, passa anche da altre partite, ma anche dal Marassi. È uno stadio in cui chi ci è andato a giocare ha raccolto pochi punti e noi abbiamo bisogno di prestazioni e di punti per arrivare al nostro obiettivo”.
Ti aspetti personalità dal gruppo visto che avete 7 gare in trasferta nelle ultime 11?
“Il Napoli ha misurato il nostro carattere. Loro giocano sempre nello stesso modo e hanno messo tutti, il fatto che contro di loro abbiamo dimostrato compattezza ed equilibrio è la soluzione a tutto. L'essenziale è ripetersi, deve diventare un'abitudine”.
Quando dice che l'Inter ha poca qualità, è un tentativo estremo di stimolare una risposta?
“È più un problema vostro che nostro. Noi dobbiamo cercare soluzioni affinché la somma faccia una squadra fortissima. Io nella qualità ci metto anche personalità e carattere, il modo di interpretare le partite e giocare a calcio. Io dico le cose affinché ci sia una presa di coscienza, per far riconoscere attraverso il dialogo che si può fare qualcosa di più”.
La preoccupa la flessione di Perisic?
“Non più di tanto. Ieri eravamo a bordo campo con Crespo e Perisic calciava da solo in porta e proprio Crespo ci parlava delle doti fantastiche di Ivan. Se riuscisse a dare sempre il massimo sarebbe tanta roba, ma diventa difficile per tutti anche in altre squadre. Alcuni calciatori passano periodi in cui non riescono ad esprimersi con continuità ma lui sa di avere certe qualità e può metterle dentro in qualsiasi momento”.
Le scelte contro la Samp potrebbero essere diverse rispetto a quelle contro il Napoli?
“Nelle ultime partite ho anche considerato gli accumuli di energia. Si bada a ogni cosa ma l'importante diventa sempre scegliere perché a volte le scelte sono difficili e fanno paura. Ma si deve scegliere per quello che è l'obiettivo”.
Come mai segnate meno?
“A volte dipende dai periodi che attraversi, quando hai tranquillità diventa più semplice perché il vento soffia nella direzione giusta e le azioni vanno a finire come vorresti. Ma nelle ultime due partite sono cambiate molte cose e io ce lo ho ben visibili davanti le cose che sono cambiate e già domani mi aspetto di vedere il giusto continuo sulle cose che sono cambiate”.
Come si spiega gli alti e bassi della squadra?
“Probabilmente non sono stato all’altezza di trovare la risposta alla sua domanda. In alcune gare siamo perfetti, come contro Napoli, Juventus, Roma, con tutte quelle squadre che ambiscono a zone nobili siamo stati al nostro massimo, in altre siamo stati al di sotto”.
Visto che manca qualità, ti candidi per allenare l'Inter virtuale?
“Ho un contratto per due anni e devo dimostrare di meritarmi una società competente come l'Inter. Ho la possibilità di lavorare con due direttori come Sabatini e Ausilio e attraverso la loro qualità siamo riusciti a portare a casa giocatori importanti come Lisandro Lopez e Rafinha, che conoscevo meno ma che Walter e Piero mi hanno spiegato bene nonostante l'infortunio. Calciatore e persona squisita”.
Undici partite per la volata Champions, cosa serve per arrivare in fondo?
“Tutte le squadre che si trovano li hanno fatto vedere di avere passo e di avere forza, avremo vita dura e non dobbiamo metterci nella condizione di sperare. Dovremo avere la forza di affrontare undici partite di un certo livello, la differenza starà nella continuità. Altre squadre, dovendo gestire le competizioni europee, hanno qualche calciatore in più per gestire le fatiche. Noi dovremo gestire l'apnea e stare in piedi sui pedali fino alla fine”.
A che punto è la crescita di Dalbert? “Secondo me si sta allenando bene e sta crescendo anche perché nei momenti di difficoltà non ha mai abbassato la guardia. È un calciatore giovane e non aver fatto quella piccola esperienza in partite amichevoli è una difficoltà ulteriore per lui che si è immediatamente ritrovato a dover giocare gare ufficiali. Deve anche imparare a gestire la tensione nervosa e la tensione emotiva, a volte per queste cose gli sono venuti crampi, ma il ragazzo rappresenta un investimento che darà i suoi frutti”.
Tornando su Perisic, prima si parlava di momenti no, ma sono mesi che non si esprime ai suoi livelli, nella sua testa pesa il Mondiale? “Io l'ho sempre visto tranquillo, l’ho visto esibire la sua qualità indiscussa e quindi insisto. Uno come lui lo vorrei sempre allenare. Ci sono periodi dove non va come vorresti, bisogna stare zitti e andare avanti perché altrimenti si può peggiorare la situazione. Ho fiducia in lui che è una grande persona e poi alla fine se non avrà dato quel risultato mi potrete farete tutte le domande che volete”.