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    Inter, Spalletti: 'Non sono Mou o Trap. Torreira? Ho già Gagliardini' VIDEO

    Inter, Spalletti: 'Non sono Mou o Trap. Torreira? Ho già Gagliardini' VIDEO

    Alla vigilia di Inter-Torino, Luciano Spalletti presenta la gara tra i nerazzurri e i granata nella consueta conferenza stampa di Appiano Gentile. 

    La partita a ora di pranzo può cambiare qualcosa?
    “Dobbiamo essere pronti a giocare a tutte le ore. Se usiamo bene il fatto di giocare bene possiamo creare insidie alle avversarie”

    Cosa pensa dell'Inter da tifoso
    “Non la conosco ancora bene, ma quando cerco di dare una definizione trovo sempre aggettivi che possono andare oltre. Abbiamo tutti questi tifosi che ci danno forza”.

    Com'è il San Siro pieno?
    “Gli anelli del San Siro sono come una fede, una dichiarazione d'amore dei tifosi alla squadra”

    Come si affronta il Torino?
    “È una squadra costruita bene e hanno i muscoli della loro storia. Mihajlovic sa trasferire al gruppo la sua peronalità e per questo dovremo essere squadra”.

    Come è riuscito a far cambiare il rendimento di Nagatomo e D'Ambrosio
    “In borsa non ho le qualità da distribuire ai calciatori. Sono cresciuti nell'ottica di suadra, si lavora sull'assieme e sul gruppo”.

    Stamattina ha parlato di Anne Frank
    “La volontà era quella di non parlare di una cosa solo nel momento in cui accade per poi non ricordarsene più. Una società che vuole comunicare con l'odio non può sopravvivere”.

    San Siro pieno è pericoloso o è un fattore in più?
    “Ci fa enorme comodo averli a spingere dalla nostra parte, possiamo trarne ulteriore vantaggio”.

    Vincendo spesso le aspettative crescono. Questa squadra ha le spalle larghe per la pressione?
    “È meglio andarci cauti, però ci sono delle situazioni che mi portano a dire che la mia squadra ha personalità. Ci sono state partite in cui siamo stati dentro e abbiamo fatto le cose da suadra. Ho sempre visto il giusto modo di ragionare e delle reazioni totali, che saranno fondamentali anche domani contro il Torino”.

    Ci saranno anche le galline del Cioni in tribuna?
    “Quello è un gioco. Ognuno di noi ha un territorio dove è cresciuto e a cui si è affezionati”

    Si sta avvicinando il giorno in cui dovrete cambiare obiettivo?
    “Non ci siamo ancora arrivati, adesso dobbiamo essere stabilmente nelle prime quattro posizioni in classifica e per il momento non possiamo fare altri discorsi. Mi deve rifare questa domanda quando saremo icuri di essere nelle prime quattro”. 

    L'Inter non è ancora pronta per vedere un altro attaccante accanto a Icardi?
    “Tutto è possibile, ma ci sono tempi di maturazione per ogni squadra. Al momento perché stravolgere il tutto se ci sonoi segnali che ci indicano che la strada è giusta? Eder fa tre ruoli in maniera perfetta”.

    Qualcosa la accomuna a Mihajlovic?
    “Ha portato in panchina il carattere che aveva da calciatore, quella faccia tosta che serve. Ha già fatto vedere le sue qualità di allenatore. Nessuno ti regala niente in questo mondo, anzi, c'è chi è pronto a passarti avanti”.

    Cosa dovrà fare l'Inter per evitare le insidie del Torino?
    “Le distanze di squadra aiutano i reparti. Le reazioni sulle fughe, vito che Belotti è bravo a far finta di venire incontro per poi scappare in profondità. Non c'è tempo per accorgersene perché quando te ne accorgi è già tardi. Poi ci sono Iago Falque e Ljajic che sono bravi palla al piede e ciò comporta anche un altro tipo di lettura. Adesso il Torino ha ritrovato tutti i suoi titolari e questa è un'altra insidia in più, ma noi dovremo essere la squadra che vuole misurarsi contro le migliori. Non c'è altra strada, devi provare a vincere fino alla fine”.

    Sono tornate di moda le ali, c'è una spiegazione?
    “Si sono modificate in meglio molte cose. Adesso si spinge di più con i terzini o si usano i tre dietro con i quinti di fascia. Occupare la zona alta con esterni serve a sgranare la difesa avversaria, ma spesso c'è un solo uomo che fa la fascia perché i tende a mettere più in mezzo al campo gli esterni offensivi alti quando la manovra si costruisce da dietro”.

    Ti aspettavi di conquistare tutti in così poco tempo?
    “Sento i miei dirigenti molto vicini, mi danno una mano sotto tutti gli aspetti. Ausilio è quello che ho conosciuto prima di tutti e in modo più profondo. Da quando l'ho visto la prima volta è sempre stato lo stesso”.

    Si va verso il solito undici titolare?
    “Tutti si sono allenati come dovevano e ho l'imbarazzo della scelta. Ho a pieno regime anche Brozovic, Joao Mario, Eder, Cancelo e Dalbert, che inizia ad acquisire metodo. Si potrebbe fare qualcosa di differente”.

    La preoccupa il fatto che Ausilio dica che non ci sarà mercato? Di Fatto finora lei ha fatto un mercato.
    “Io vi ringrazio di quelle che sono le attenzioni nei miei confronti. Ma noi all'interno dello spogliatoio abbiamo un salvadanaio dove buttiamo dentro i complimenti che fate ai singoli. A fine anno lo romperemo e distribuiremo in parti uguali. Io non sono come Mourinho, non sono di quel livello lì e questa Inter non è uguale a quella. L'unica cosa uguale sono i tifosi, domani avremo 73.000 special in tribuna. Ho avuto la fortuna di trovare gente che lavora come si deve, come Miranda, Gagliardini, D'Ambrosio o altri. Non ho nessun merito, quindi prima la finite questa storia degli accostamenti e prima mi fate un favore. Io non ho meriti. La società ha detto che andrà fatto un mercato corretto, curato. Può capitare anche un'occasione da cogliere al volo, ma questo i dirigenti lo sanno. Non siamo in grado di fare follie”.

    Come gestisci chi gioca meno?
    “Fanno degli allenamenti veri e li facciamo faticare quanto quelli che giocano. Il giorno dopo la partita prendiamo quelli che non hanno giocato e gli facciamo fare carico”.

    Come gestirà i rientri dopo la sosta?
    “Bisogna essere bravi a gestire tutte le complicazioni, seguiamo i nostri dottori che sono in contatto con i medici delle nazionali e organizziamo gli allenamenti in base ai rientri”. 

    Torreira vale una sua chiamata a Giampaolo?
    “In quella posizione ho giocatori che mi soddisfano. Torreira lo conoscono già tutti, Skriniar offriva più spazio di interpretazione. Ma io dico che questo sarà il campionato di Gagliardini e sono molto contento di Vecino”. 
     

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