Inter, Spalletti: 'Icardi parte dalla panchina. Zhang lontano? No, è solo colpa nostra' VIDEO
Alla vigilia della sfida contro il Benevento, l'allenatore dell'Inter, Luciano Spalletti risponde alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa.
AI TIFOSI SU FACEBOOK - "Ci siamo preparati benissimo alla gara contro il Benevento, che in questo caso poteva chiamarsi anche Real Madrid e l'avremmo preparata nello stesso modo. In questo momento il nostro avversario è la vittoria non la squadra che affrontiamo o la strategia che attuiamo. É attraverso le vittorie che possiamo riprendere la marcia del nostro cammino, abbiamo fatto tutto quello che abbiamo fatto e ogni volta proviamo a metterci qualcosa di differente. Le idee sono la nostra forza. Sarà fondamentale fare bene perché in questo momento non posiamo disperdere e suddividere le nostre energie. Il Benevento attraversa un buon periodo, hanno entusiasmo e carte in regola, ma noi abbiamo il risultato della partita nelle nostre mani”.
Icardi può giocare dal primo minuto o serve prudenza per il clima?
“È il clima suo che è fondamentale, ma caricarlo di 90 minuti è un rischio che è meglio non correre e per questo faremo tutte le analisi corrette con i medici”
Le hanno fatto piacere le parole di Antonello verso di lei?
“Si, ma non solo per la fiducia nei miei confronti quanto per la volontà di creare un percorso. Ha detto cose interessanti che hanno fatto piacere a tutti, il discorso è prendere una strada e mantenerla correttamente a prescindere dai risultati della partita”.
Come sta Rafinha?
“In questa settimana abbiamo alternato le tempistiche di allenamento, ha avuto un affaticamento e dobbiamo valutare, anche se oggi si è allenato. Ma non abbiamo una valutazione totale sulla sua settimana di lavoro”.
Ti aspettavi qualcosa di più visto che non c'erano le Coppe?
“La difficoltà che stiamo attraversando non ha il nome di nessuno dei componenti della squadra. Abbiamo passato un buon periodo e un bruttissimo periodo e le cose sono simili perché siamo noi che abbiamo determinato entrambi i momenti. Le soluzioni sono dentro di noi. A me disturba la rinuncia a non lottare fino in fondo in delle situazioni, già lo scoramento dopo un pallone calciato male è una piccola rinuncia, anche quei tre o quattro secondi. Contano la professionalità e il corretto modo di ragionare e di comportarsi, contano le idee che abbiamo e anche questa settimana ho visto metterci qualcosa di più anche nel volersi prendere delle responsabilità. Questo è il gruppo che ho scelto e che sono convinto renderà la vita a tutti”.
Da qui a fine anno si aspetta un atteggiamento diverso dai presunti leader di questa squadra?
“Non è che me lo aspetto, faranno vedere che hanno le qualità per essere chiamati leader di questa squadra. Lo faranno vedere e le loro qualità di porteranno dei risultati. Poi c'è da dire che anche le altre squadre con cui stiamo lottando hanno valori importanti, ma i risultati non possono continuare ad essere questi. Anche stamattina li ho visti lavorare in un certo modo e i segnali sono quelli della ricerca dell'orgoglio da esibire”.
Qual è il problema se non c'entra l'aspetto fisico? “Prima di tutto bisogna vedere come i corre e non quanto. Se arrivi e arrivi in ritardo, dici io sono venuto all'appuntamento, sì, ma intanto è già passato un altro”.
Sembra che l'entusiasmo iniziale sia scemato, perché credi che i tifosi debbano credere nella rincorsa alla Champions?
“Arrivati ad un certo punto le persone vogliono sapere chi sei e ti mettono frugano nelle tasche per capire. Sta a noi togliere le mani dalle tasche, anzi, stiamo facendo poco in relazione a tutte le cose che ci stanno dicendo”
Come traduce le parole di Sabatini? Credo che sia un po' quello che ci stiamo dicendo qui in conferenza. Si sono spese davvero tante parole, le favole vanno bene fino a un certo punto. Bisogna fare punti. E da qui in avanti i nostri avversari potranno avere il nome che gli pare, ma l'obiettivo è sempre vincere le partite. E quello è un discorso di sintesi.
Ha ravvisato segnali positivi diversi?
“Domani ci siamo tutti ed è un segnale sia bello che forte, ci si butta a capofitto nella situazione, per esserci”.
Per Miranda vale lo stesso discorso fatto per Icardi o potrà giocare 90'? "Difficile, anche se sta molto bene. Lo valuterò bene domani. Quello che diventa fondamentale è che Icardi, Miranda, Borja Valero e Rafinha erano tutti là che volevano stare con la squadra. Questa è la cosa più importante, la voglia di fare tutto senza ricercare le cose parziali".
Come ha visto Brozovic?
"Brozovic ha fatto in queste due settimane con la codina più bassa, gli dispiaceva quanto successo ma ha fatto ciò che doveva fare. E' giusto dispiacersi per un comportamento che non è andato benissimo, ma poi si è allenato benissimo. Era già chiusa là".
Come sono state recepite nello spogliatoio le parole di Wanda Nara e la risposta di
Sabatini?
“Ciò che ha espresso il nostro Amministratore delegato è il pensiero di tutta la società e ovviamente anche il mio. Nello spogliatoio conta quello che ha detto chi ha l’incarico più alto in società”.
Come valuta la crescita di Steven Zhang in questa stagione?
"Steven ha le qualità del presidente perfetto, perché ti fa sentire enorme fiducia. E' una persona corretta, gentile. Dà la possibilità a tutti di potersi esprimere attraverso le loro qualità. Sceglie le persone, è chiaro che gli deve dare la possibilità di potersi esprimere nel ruolo assegnato. Io mi sento a mio agio in questo ruolo, poi noi in società abbiamo persone che hanno totale competenza della posizione che hanno. Lui ha delle imposizioni di famiglia di doversi confrontare con un mercato mondiale. Ha studiato, sa le lingue, sa comportarsi. E' un presidente. Ha un'età diversa dalla mia. Mi son permesso anche troppo chiamandolo così, ma ha assolutamente competenza per l'età che ha e si fida di noi. Siamo noi a dover esibire la qualità che ci ha assegnato in quelle che sono le nostre posizioni. Qui ci sono tutte le caratteristiche, è tutto coperto nella maniera corretta e regolare per poter fare un buon campionato. Stiamo attraversando un periodo devastante, bruttissimo, ma non siamo con la depressione addosso che ti uccide e non ti fa reagire. Non abbiamo questa malattia qui. Complessivamente: brutto questo periodo, troppo bello il primo, ma per quel che riguarda l'obiettivo che vogliamo raggiungere è sempre alla portata. Intatto. Molto vicino. Ce l'abbiamo sempre in mano, dipende da noi. Non se il presidente ha incontri in giro per il mondo. E' tutto a posto, ci sono le persone per assolvere ai compiti che ci hanno messo a disposizione".