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Inter, Spalletti: 'Dalbert deve crederci. Ecco perché si è infortunato Nainggolan'
“La verità è che non ho facilitato il compito ai miei giocatori, è colpa mia. Stiamo faticando molto in ritiro, anche ieri (martedì, ndr) la seduta è stata molto pesante. Perdere non fa mai piacere, ma è un lavoro che va fatto, anche correndo il rischio di partite del genere. La sofferenza in campo è stata tanta. Il pallone viaggiava lento, il terreno di gioco e la densità dell’erba non consentivano uno scorrimento rapido. Ci dispiace per i tifosi, avremmo dovuto offrire uno spettacolo differente”.
NAINGGOLAN - “Radja è Radja, la sua è una qualità visibile, il suo è un marchio riconoscibile. Però poi le cose vanno fatte in maniera migliore anche quando in campo non c’è lui. Ha chiesto subito il cambio, il problema è la conseguenza del lavoro svolto ad Appiano. Con le gambe così è naturale che non si trovino le distanze in campo. Abbiamo finito le energie prima del Sion, ci hanno fatto correre a vuoto, questa è la verità. Hanno meritato di vincere. Avremmo solo dovuto giocare con più forza il pallone”
DALBERT - “È un esperimento da ripetere, lui a a destra è un qualcosa su cui si può lavorare. Voglio dargli continuità, con lo Zenit lo riproporrò, può giocare su entrambe le fasce e lui deve crederci. Certo, in partite come queste sono più le cose negative da tirar fuori che quelle positive. Ma così impara a cavarsela».
ICARDI - “E’ indietro rispetto ai compagni, va solo fatto giocare per prendere minuti».
DIFESA A TRE - “Avevo detto che avrei fatto la difesa a tre, ma poi per come giocava il Sion mi è sembrato strano continuare sul 4-2-3-1. Prima dello Zenit cominceremo a lavorare sull’altro modulo”.