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Inter, Spalletti aspetta il vero Keita: oggi non vale i 32 milioni del riscatto
LA FRENATA - In Francia, con la maglia del Monaco, la prima frenata. Alti e bassi dovuti anche alla giovane età, ma sta di fatto che in tutta la stagione Keita ha realizzato 8 gol in Ligue 1 e zero gol in Champions. Dati non entusiasmanti, che evidentemente non hanno preoccupato l’Inter. Convinti del fatto che Monaco possa rappresentare una provvisoria parentesi negativa, i nerazzurri hanno investito 5 milioni di euro per il prestito oneroso e fissato a circa 32 milioni di euro il diritto di riscatto. Una cifra altissima, soprattutto in considerazione del fatto che da oltre un anno Keita non sembra essere quello della Lazio.
LA SALITA NON È FINITA - Anche Spalletti, nonostante la stima accumulata in passato, lo sta utilizzando in piccole dosi: finora il tecnico toscano gli ha concesso 6 presenze e 206 minuti, la media di 34 minuti a partita. In due occasioni l’attaccante senegalese è partito da titolare, è accaduto a Bologna, quando è stato chiamato a sostituire l’infortunato Icardi. L’Inter vince 3-0 (ma Keita guadagna una pagella insufficiente) e contro il Parma, dove sprecherà un’altra occasione. Per il resto solo scampoli di partita e ingressi dalla panchina, fino ad arrivare a ieri sera, quando a fine gara (ancora sconosciuto il motivo) Spalletti lo ha richiamato all’ordine, forse perché insoddisfatto di qualcosa. Il viso di Keita si è stretto in una smorfia di amarezza, a rincuorarlo è stato D’Ambrosio, match winner della serata, che ha provato a tranquillizzarlo. Un episodio che forse certifica come per l’attaccante non sia ancora terminato il percorso in salita che determinerà la sua maturazione. Il periodo laziale è già abbastanza lontano e nel calcio non si vive sugli allori: Keita deve sterzare in fretta, perché al momento quel diritto di riscatto a 32 milioni di euro sembra eccessivamente salato.