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Inter, si fa largo Oaktree: avrà nuovi consiglieri e poteri maggiori
Oaktree è pronta ad entrare, concretamente, nelle dinamiche del mondo Inter. Dopo il prestito utile per finanziare Zhang, il fondo sbarcherà anche nel Consiglio d'amministrazione del club. L'8 luglio, data scelta da Simone Inzaghi per il raduno pre-campionato, è stata convocata un'assemblea che segnerà la definizione dei rapporti tra l'attuale proprietà, composta da Suning e da Lion Rock, e il fondo Oaktree.
MODIFICHE AGLI STATUTI - Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, nuovi membri entreranno all'interno del CdA. Possibile, inoltre, una modifica di alcuni articoli dello statuto. L'articolo 6.2, in particolare, prevede che oggi un socio possa trasferire azioni solo dietro corrispettivo in denaro rendendo così difficoltoso acquistare le quote dell'Inter attraverso un pegno (soluzione che potrebbe adottare la stessa Oaktree). Verso la modifica anche l'art. 6.4 che assegna a qualunque socio titolare almeno del 10% il diritto di prelazione in caso di cessione di quote rilevanti. Lo stesso si dica per l'articolo 9.9 che definisce gli equilibri sulle maggioranze in assemblea e il potere assegnato ai soci di minoranza. A differenza di quanto avvenuto per Elliott con il Milan, Oaktree non dovrebbe vantare posizioni creditorie verso l'Inter, ma entrerebbe in possesso del club azionando il pegno sulla scatola lussemburghese. Da qui nasce il "potere" che si intende dare agli accordi parasociali in seno all'Inter. Anche qualora Oaktree diventasse proprietario, infatti, resterebbero comunque 375 milioni di debiti del prestito obbligazionario in capo a Inter Media. Modifiche che chiariscono il ruolo di Oaktree, non limitato a quello di semplice finanziatore ma di soggetto che avrà significati poteri di controllo e gestione, destinato a diventare azionista dell'Inter.
MODIFICHE AGLI STATUTI - Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, nuovi membri entreranno all'interno del CdA. Possibile, inoltre, una modifica di alcuni articoli dello statuto. L'articolo 6.2, in particolare, prevede che oggi un socio possa trasferire azioni solo dietro corrispettivo in denaro rendendo così difficoltoso acquistare le quote dell'Inter attraverso un pegno (soluzione che potrebbe adottare la stessa Oaktree). Verso la modifica anche l'art. 6.4 che assegna a qualunque socio titolare almeno del 10% il diritto di prelazione in caso di cessione di quote rilevanti. Lo stesso si dica per l'articolo 9.9 che definisce gli equilibri sulle maggioranze in assemblea e il potere assegnato ai soci di minoranza. A differenza di quanto avvenuto per Elliott con il Milan, Oaktree non dovrebbe vantare posizioni creditorie verso l'Inter, ma entrerebbe in possesso del club azionando il pegno sulla scatola lussemburghese. Da qui nasce il "potere" che si intende dare agli accordi parasociali in seno all'Inter. Anche qualora Oaktree diventasse proprietario, infatti, resterebbero comunque 375 milioni di debiti del prestito obbligazionario in capo a Inter Media. Modifiche che chiariscono il ruolo di Oaktree, non limitato a quello di semplice finanziatore ma di soggetto che avrà significati poteri di controllo e gestione, destinato a diventare azionista dell'Inter.