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Inter, senza Champions è la fine: il punto sul futuro di Inzaghi
Il presidente Zhang avverte la delicatezza della situazione, perfino surreale nella sua doppiezza: da un lato l’Inter cinese è davvero vicina al G8 di Champions, vertice più alto dell’era Suning, dall’altro in campionato continua a complicarsi la vita col rischio, non solo di allargare la forchetta dal Napoli, ma di restare intrappolata nella bagarre per la qualificazione all’Europa che conta: non arrivarci sarebbe una catastrofe, segnerebbe la fine dell’attuale progetto sportivo.
Il pronto intervento di Marotta si ferma un passo prima dello spogliatoio. I dirigenti non vogliono esondare o entrare in terreni che non competono loro: la soluzione per uscire palla al piede dalle difficoltà, per smetterla con gli alti e bassi del campionato, spetta solo a Inzaghi e ai suoi collaboratori.
Inzaghi non è in discussione, ma va da sé che saranno i risultati dei prossimi tre mesi a formulare definitiva sentenza sul suo futuro nerazzurro. Sempre secondo la Gazzetta dello Sport, la Coppa Italia darebbe, sì, prestigio ma da sola non basterebbe per garantire un Simone-Ter ad Appiano; la Champions è un sogno inatteso che si può quasi toccare con mano, per questo un’impresa a Oporto aprirebbe spiragli interessanti e calmerebbe le acque; ma in nessun caso si può prescindere da un secondo posto tranquillo in Serie A. Magari senza accumulare altro distacco da Spalletti già lanciato nell’iperspazio.