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    Inter, senza Champions è la fine: il punto sul futuro di Inzaghi

    Inter, senza Champions è la fine: il punto sul futuro di Inzaghi

    Uomo avvisato, mezzo salvato. L'Inter vuole aiutare Simone Inzaghi nelle difficoltà e proteggerlo dagli spifferi, ma nello stesso tempo vuole guardare la realtà senza sconti. La società pensa di aver dato in mano al tecnico una rosa di altissimo profilo, come dimostrano certe grandi notti di Champions, Supercoppa e campionato. Ma proprio alla luce di quei singoli e abbaglianti exploit, la temperatura polare rispetto al Napoli (-18) è considerata inaccettabile: sa di spreco gratuito, di occasioni multiple buttate via, di approcci sbagliati e troppo nervosismo sparso. Insomma, un’enormità di punti sono stati persi senza un perché contro squadre inferiori. L’inversione di tendenza deve passare dalla panchina, ma pure dai giocatori chiamati a prestazioni da Inter, anche quando i riflettori non sono così abbaglianti come contro il Porto.

    Il presidente Zhang avverte la delicatezza della situazione, perfino surreale nella sua doppiezza: da un lato l’Inter cinese è davvero vicina al G8 di Champions, vertice più alto dell’era Suning, dall’altro in campionato continua a complicarsi la vita col rischio, non solo di allargare la forchetta dal Napoli, ma di restare intrappolata nella bagarre per la qualificazione all’Europa che conta: non arrivarci sarebbe una catastrofe, segnerebbe la fine dell’attuale progetto sportivo.  
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    . I dirigenti non vogliono esondare o entrare in terreni che non competono loro: la soluzione per uscire palla al piede dalle difficoltà, per smetterla con gli alti e bassi del campionato, spetta solo a Inzaghi e ai suoi collaboratori. 

    Inzaghi non è in discussione, ma va da sé che saranno i risultati dei prossimi tre mesi a formulare definitiva sentenza sul suo futuro nerazzurro. Sempre secondo la Gazzetta dello Sport, la Coppa Italia darebbe, sì, prestigio ma da sola non basterebbe per garantire un Simone-Ter ad Appiano; la Champions è un sogno inatteso che si può quasi toccare con mano, per questo un’impresa a Oporto aprirebbe spiragli interessanti e calmerebbe le acque; ma in nessun caso si può prescindere da un secondo posto tranquillo in Serie A. Magari senza accumulare altro distacco da Spalletti già lanciato nell’iperspazio. 

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