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Zhang nella storia: nessun presidente dell'Inter ha vinto così in fretta. E non aveva mai visto una partita di calcio
IL CONFRONTO - Un trionfo costruito mattone dopo mattone, programmato tra le difficoltà del fair play finanziario e qualche cantonata di mercato che di fatto ha rallentato il processo di crescita. Joao Mario e Gabigol gli errori più duri da digerire, ma per capire quale lavoro è stato svolto da questa proprietà è sufficiente confrontare la rosa che hanno ereditato e quella che hanno costruito. Da Palacio, Biabiany, Jovetic in attacco, a Lukaku, Lautaro, Sanchez. Per non parlare di centrocampo e difesa.
LA SVOLTA - Ma soprattutto, non hanno badato a spese quando c’è stato da scegliere gli uomini da mettere al comando. Marotta ad e Conte in panchina. È stata questa la vera svolta, affidarsi ad uomini vincenti che azzerassero l’inesperienza di una proprietà che nel calcio europeo non aveva mai mosso passi. Lo aveva ammesso il giovanissimo Steven Zhang: “Prima di entrare nell’Inter personalmente non avevo mai visto una partita di calcio”. Una frase emblematica, che raccolse molto scetticismo. Steven Zhang era già presidente da un anno e due stagioni dopo si sarebbe laureato campione d’Italia. Nessun presidente prima di lui c’era riuscito così in fretta, dopo appena due anni e sette mesi trascorsi al comando del club.
NELLA STORIA - Adesso si attendono novità dal futuro, la pandemia ha messo in ginocchio l’economia mondiale e Suning non è stata risparmiata dalla crisi. Ma resta il successo di una proprietà che è stata capace di riportare l’Inter al primo successo dopo l’era Moratti. La prima proprietà straniera a vincere uno scudetto nel nostro campionato. Nella storia dell’Inter ora c’è anche il nome di Zhang.