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Inter, Sanchez: 'I leoni sono così, quando ti prendono, ti prendono. Concorrenza? Finché é sana...'
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Quando hai capito che saresti diventato calciatore?
"Da bambino. Se non avessi fatto il calciatore non so. L'attore? Magari sì, ho anche recitato in un film, mi amigo Alexis, era un po' la mia storia. Un bambino che aveva una sorella: il papà voleva che il bambino giocasse a calcio, il bambino mi conosce e mi racconta che non ama il calcio, a differenza di sua sorella. Alla fine, il papà si preoccupa anche del sogno della figlia".
Come personaggio chi ti piace?
"Mi piace molto Rocky Balboa, un guerriero".
Hai sempre giocato da attaccante?
"Sì, prima a destra, poi a sinistra, infine da nove. Alla fine posso giocare dovunque".
Il primo stadio in cui hai giocato?
"A Calama, avevo 15 anni e ho debuttato lì".
Il primo regalo "calcistico"?
"Un paio di scarpe, me le regalò l'alcalde (l'equivalente del sindaco, ndr) della mia città. Ho iniziato a usarle subito, anche sul cemento".
Hai mai avuto un momento difficile in carriera?
"Penso di no. Ci sono state tante cose da imparare, ma nel calcio ogni lezione è parte del processo. Se ti fai male è perché hai fatto male qualcosa. Le cose brutte passano".
L'insegnamento più importante ricevuto?
"A un giovane si possono dire tante cose, ma non sempre ascolta: bisogna imparare da soli, come per i bambini. Cammini cammini e magari cadi 10 volte: alla fine impari".
Cosa significa la nazionale per te?
"Ancora non riesco a dare una dimensione a quello che ho fatto, in termini di record di gol e assist. Ancora ci gioco, sono in forma, mi sento benissimo e faccio parte della nazionale. Lo dirò un giorno, quando finirò di giocare a calcio".
Come mai il leone come immagine profilo su Instagram?
"Mi piace la sua presenza. L'elefante, quando guarda il leone, sa che il leone ha fame e lo rispetta, anche se è più grande. Quando guardi il leone, vedi che ha fame: anche se dorme tutto il giorno, quando ti prende ti prende".
Quanto è importante la vita da spogliatoio?
"Se hai uno spogliatoio in cui si sta bene, c'è sempre concorrenza ma quando è sana e buona penso che la squadra migliori".