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Inter, Sanchez è più trequartista che punta: Dzeko andava preso, Conte ha solo Lukaku e Lautaro
PIU' TREQUARTISTA CHE ATTACCANTE - I numeri di cui parla Conte sono infatti realmente impietosi. 17 tiri tentati e solo 2 gol in Serie A e 4 big chance mancate. Tanti i dribbling tentati (20), tanti, forse troppi, i tocchi di palla una volta ricevuti con 3 assist e solo 4 big chance create per i compagni a fronte di 20 passaggi chiave e 14 cross tentati. Ciò che però colpisce maggiormente, ad esempio analizzando le heatmap e le touchmap delle due partite più importanti da lui disputate da titolare finora, ovvero i quarti di Coppa Italia contro il Milan e la semifinale d'andata contro la Juventus, è che il ritratto che emerge di Sanchez è più quello di un trequartista o addirittura un tuttocampista alla Gomez o alla Mkhitaryian piuttosto che quello di una seconda punta di ruolo.
MANCA UNA PUNTA - In una situazione ideale avere un giocatore con queste caratteristiche nelle rotazioni offensive può essere concretamente un'arma in più per gli allenatori, il problema è che per Antonio Conte e per l'Inter questa situazione non è vicina all'ideale. L'allenatore salentino si ritrova infatti con i soli Lukaku e Lautaro capaci di occupare l'area di rigore seppur in maniera differente e Sanchez rappresenta semplicemente la prima e probabilmente unica alternativa a disposizione dato lo scarso utilizzo di Pinamonti non ritenuto pronto dalla proprietà.
DZEKO ANDAVA PRESO - Ciò che oggi dà Sanchez all'Inter sono in grado di farlo anche altri elementi della rosa come Eriksen o Perisic, ma ciò che fanno Lukaku e Lautaro non lo riesce a fare nessun altro. Per questo il rimpianto per il mancato accordo con la Roma per lo scambio Sanchez-Dzeko appare di giorno in giorno più evidente. Un nove puro, un bomber d'area, all'Inter e a Conte sarebbe servito più di ogni altra cosa. Pensare che sia sfumato per "soli" 3 milioni non fa altro che aumentare la rabbia per un'occasione persa in una stagione da non fallire.