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    Inter, saldato il debito di riconoscenza verso Dzeko. Stop all'alternanza: adesso serve Lukaku

    Inter, saldato il debito di riconoscenza verso Dzeko. Stop all'alternanza: adesso serve Lukaku

    • Pasquale Guarro
    Ai nastri di partenza le gerarchie erano note: Lukaku-Lautaro come coppia titolare e Dzeko-Correa pronti a subentrare. Gli infortuni di lungo corso hanno però modificato i piani iniziali di Simone Inzaghi, che si è visto costretto a chiedere gli straordinari alla coppia Lautaro-Dzeko, gli unici integri. Quelli che poi hanno tirato la carretta fino al rientro dei compagni di reparto. Se per Lautaro poco è cambiato (perché titolare era e titolare è rimasto), così non è stato per Dzeko, che in quei mesi ha accumulato un credito di riconoscenza verso l’allenatore. Al punto che quando Lukaku è tornato a disposizione, si è ritenuto opportuno inserirlo gradualmente, alternandolo scientificamente con l’ex Roma, finora sempre titolare in Champions al posto del belga. Comprensibile, considerando che i nerazzurri hanno passato i gironi senza il contributo di Lukaku, che però è risultato decisivo contro il Porto. 

    LA SCELTA - Adesso però è arrivato il momento di riaffrontare il tema, perché Dzeko appare in evidente difficoltà, mentre Lukaku sta ritrovando lo smalto dei tempi migliori. E nel frattempo l’Inter è chiamata ad affrontare sfide delicate, come il doppio impegno di Champions contro il Milan e la semifinale di ritorno di Coppa Italia, contro la Juventus. Giunti a questo punto la domanda che tutti si pongono è la seguente: “Inzaghi alternerà ancora Lukaku e Dzeko come fatto finora o sceglierà una soluzione diversa?”. Domani arriverà la prima risposta, perché finora chi ha riposato nella gara precedente ha poi giocato quella successiva, e viceversa. Contro l’Empoli è partito titolare Lukaku e se due più due fa quattro, domani dovrebbe essere la volta del bosniaco. A meno che Inzaghi non stia iniziando a rivalutare la questione, perchè decidere di tenere fuori un Lukaku che mostra segnali di ripresa è pur sempre una bella responsabilità. E anche il discorso “Lo inserisco a difese stanche” vale fino a un certo punto, perché Lukaku è un Diesel, il suo corpo ha bisogno di tempo per spezzare il fiato e mettersi in moto. Empoli ne è una dimostrazione: pessimo primo tempo e meravigliosa seconda frazione. 

    LA SINTESI BRUTALE - Bisognerà partire dal punto meno democratico possibile, perché l’Inter nelle prossime settimane si giocherà tutto e non è sicuramente questo il momento di usare il bilancino per equilibrare questioni di spogliatoio. Scrematura, anzi,  Walter Sabatini la chiamava “Sintesi brutale”. Così bisognerà procedere, rispondendo a una sola domanda: “Chi può aiutare maggiormente l’Inter in questo momento?”. Se Lukaku fa il Lukaku, il dubbio non esiste. Poi ci sarà bisogno di tutti ma adesso, probabilmente, è arrivato il momento di uscire da certi equivoci e mettere Lukaku in campo in tutti i big match. 

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