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    Inter-Roma, la rivincita di Mkhitaryan

    Inter-Roma, la rivincita di Mkhitaryan

    • GS
    L’Inter si avvicina a grandi passi alla grande sfida di San Siro, dove la formazione nerazzurra attende la Roma di due grandi ex, quanto diversi, ex: Josè Mourinho e Romelu Lukaku. Se il tecnico giallorosso non sarà in panchina al Meazza (per colpa della squalifica comminatagli dopo l’espulsione contro il Monza e i gesti verso Raffaele Palladino), il centravanti belga, invece, sarà il grande protagonista della sfida in quel di Milano. Accoglienza nerazzurra a parte, il clima si prospetta essere rovente sotto ogni punto di vista. Ma i riflettori, tuttavia, non saranno puntati solo sull’ex numero 9 dell’Inter: infatti, tra le fila del club meneghino, c’è un altro ex che ha lasciato il segno nella Capitale.

    CENTRALE – Trattasi di Henrikh Mkhitaryan, 34enne centrocampista armeno, diventato ormai fondamentale nello scacchiere di Simone Inzaghi. Il centrocampista ex Manchester United è arrivato in punta di piedi alla Pinetina nel luglio del 2022, ritagliandosi sempre più un ruolo di assoluta e primaria importanza nella rosa nerazzurra. Mezzala tutta estro e fantasia, anche nell’ultima parte della sua carriera, l’armeno sta dimostrando di valere l’investimento che, nel prossimo futuro, il club di Viale della Liberazione ha tutta l'intenzione di fare. Ma a questo ci arriveremo a breve. Inzaghi, sino a ora, ha dato grande fiducia al centrocampista ex Arsenal, affidandogli spesso le chiavi del centrocampo nerazzurro. Una fiducia che, grazie alle sua abilità tecniche e all’intelligenza tattica da sempre avuta, l’armeno ha ripagato a pieno, diventando da pedina, da ricambio di assoluto lusso, a titolare inamovibile. E pensare che la storia d’amore con la Roma poteva finire diversamente. Ma, ognuno, fa le sue scelte, parola di Tiago Pinto.

    CLIMA D’ODIO? - A margine della sfida di Europa League, il general manager della Roma Tiago Pinto, si era espresso così a Sky Sport sulla questione Lukaku e su Mkhitaryan:“Quando qualcuno di noi alimenta il clima dell'odio è una cosa sbagliata per il calcio in generale. Poi si fanno le riflessioni sui diritti tv, sul posto che occupa il nostro calcio nel panorama internazionale, ma ci dimentichiamo cosa facciamo nel quotidiano. Quelli che parlano negativamente della scelta di Lukaku magari sono gli stessi che hanno definito come meravigliose le scelte di Mkhitaryan e Dzeko. Non voglio problemi e confusioni, ho tanto rispetto per tutti gli addetti ai lavori del calcio italiano dai quali ho imparato molto, ma facciamo attenzione a ciò che diciamo e facciamo. Romelu è un professionista, ha fatto le sue scelte, ha vinto con l'Inter e ora è contento con noi. Spero che abbiamo tutti un senso di responsabilità molto grande". Ma come poteva finire tra la Roma e Mkhitaryan l’anno scorso?

    IL RETROSCENA – Complice anche l’età, in casa giallorossa, in quel della primavera del 2022, si è aspettato l’ultimo momento disponibile per provare a rinnovare il contratto (allora in scadenza il 30 giugno successivo) dell’armeno. Dalla Capitale era arrivata una proposta allettante: 3,6 milioni netti di base fissa, più 200mila euro di bonus da aggiungere ogni 15 presenze, fino a un tetto massimo di 4,2 milioni. E, se non bastasse, a questi 4 milioni, bisognava aggiungere anche i premi di squadra. Ma non è bastato: è arrivata l’Inter, è arrivata la possibilità di giocare in Champions League e di separarsi da Mourinho, il cui rapporto, già dai tempi di Manchester, non è mai stato idilliaco, come dichiarato dallo stesso Mkhitaryan nel marzo 2020: "Mourinho è stato l’allenatore più difficile nella mia carriera. Ci sono state divergenze e conflitti, è vero che mi ha spinto dopo una partita dicendomi che dovevo allenarmi di più. Tutto è iniziato da lì. Ho pensato: ‘Non ho altro da aggiungere al Manchester. Lavoro, presso, aiuto la squadra, segno e qualcuno è anche insoddisfatto'” . Eppure, è stato proprio lo Special One a trasformarlo nella straordinaria mezzala che conosciamo oggi. Un anno e mezzo dopo, il rimpianto di Mourinho è l’asso nella manica di Inzaghi, l’uomo a cui non può rinunciare. E la dirigenza nerazzurra studia il piano per il rinnovo.

    PIANO RINNOVO – L’Inter sta portando avanti il discorso prolungamento con l’entourage dell’armeno, considerato una delle priorità da Ausilio e Marotta, vista l’attuale scadenza fissata al 30 giugno 2024. Da parte di Mkhitaryan non ci sono dubbi: c’è la volontà di proseguire la sua avventura in nerazzurro, come anche dichiarato dalla sua agente Rafaela Pimenta in una sua intervista esclusiva a Calciomercato.com. Da parte di Viale della Liberazione continuano ad arrivare segnali positivi per il rinnovo: il discorso di basa su un prolungamento annuale con opzione per il secondo, puntando a rimanere sulle stesse cifre percepite attualmente a livello di ingaggio (circa 4 milioni di euro netti a stagione), ricordando che l’armeno è arrivato all’Inter sfruttando i vantaggi degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita. Nelle prossime settimane ci saranno nuovi contatti con Pimenta (che ne cura gli interessi) con un summit per mettere le basi su un futuro – ancora – a tinte nerazzurre per Mkhitaryan.

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