Inter: Fassone sul banco degli imputati
La pazienza è finita. Il pareggio contro il Parma in casa Inter ha lasciato un sapore ben definito, quello di una sentenza su un'altra stagione fallimentare in cui si sta perdendo troppo spesso anche la faccia. Tra delusione, rabbia e la volontà di non lasciar scorrere una situazione sempre più deprimente e preoccupante, la dirigenza dell'Inter si è incontrata per un vertice tecnico con gli uomini addetti alle rispettive aree proprio dopo la sfida contro il Parma. A San Siro, un meeting fiume durato oltre due ore: secondo quanto risulta a Calciomercato.com, era presente Roberto Mancini insieme al ds Piero Ausilio e al vice presidente Javier Zanetti, anche lui sempre in prima linea vista la perfetta conoscenza dell'ambiente.
L'assenza di un uomo della parte societaria si è fatta sentire: non c'era infatti Marco Fassone, l'uomo di fiducia del presidente Thohir che ha lasciato lo stadio dopo la partita senza presenziare al vertice. Un segnale decisamente significativo. Perché in questo momento sul banco degli imputati c'è anche lui, con un possibile addio all'Inter da non escludere anche se l'ultima parola l'avrà proprio Thohir nelle sue scelte di fine stagione. Eppure, l'assenza di Fassone si è notata nell'ambito di un vertice societario quanto mai importante, in un momento di crisi totale e in cui impostare le basi per la ricostruzione. Ci ha messo la faccia Ausilio, che ha discusso con Mancini delle prossime mosse da attuare sul mercato; non è mancato Zanetti, uno che conosce le dinamiche alla perfezione e resta presente al fianco dell'Inter nonostante il suo ruolo non preveda un incarico operativo in queste circostanze.
Di cosa si è parlato? Anche di mercato, chiaro. Ma in particolare di scelte da impostare per la prossima stagione: come comportarsi con alcuni giocatori, su chi puntare, come programmare gli acquisti che non potranno essere sbagliati ancora una volta come accaduto in larga parte anche un anno fa (vedi M'Vila, Dodò, Osvaldo). Una riunione di linee guida per guardare oltre e ribadire che nel presente non si può andare avanti così: pazienza al limite, appunto, con l'allenamento alle 8.30 di stamane che è stato il primo segnale in quest'ottica. Non si può più perdere la faccia così, chi sbaglia paga, la riunione ha dato un verdetto chiaro. Anche su chi - come Fassone - non c'era...
Fabrizio Romano
L'assenza di un uomo della parte societaria si è fatta sentire: non c'era infatti Marco Fassone, l'uomo di fiducia del presidente Thohir che ha lasciato lo stadio dopo la partita senza presenziare al vertice. Un segnale decisamente significativo. Perché in questo momento sul banco degli imputati c'è anche lui, con un possibile addio all'Inter da non escludere anche se l'ultima parola l'avrà proprio Thohir nelle sue scelte di fine stagione. Eppure, l'assenza di Fassone si è notata nell'ambito di un vertice societario quanto mai importante, in un momento di crisi totale e in cui impostare le basi per la ricostruzione. Ci ha messo la faccia Ausilio, che ha discusso con Mancini delle prossime mosse da attuare sul mercato; non è mancato Zanetti, uno che conosce le dinamiche alla perfezione e resta presente al fianco dell'Inter nonostante il suo ruolo non preveda un incarico operativo in queste circostanze.
Di cosa si è parlato? Anche di mercato, chiaro. Ma in particolare di scelte da impostare per la prossima stagione: come comportarsi con alcuni giocatori, su chi puntare, come programmare gli acquisti che non potranno essere sbagliati ancora una volta come accaduto in larga parte anche un anno fa (vedi M'Vila, Dodò, Osvaldo). Una riunione di linee guida per guardare oltre e ribadire che nel presente non si può andare avanti così: pazienza al limite, appunto, con l'allenamento alle 8.30 di stamane che è stato il primo segnale in quest'ottica. Non si può più perdere la faccia così, chi sbaglia paga, la riunione ha dato un verdetto chiaro. Anche su chi - come Fassone - non c'era...
Fabrizio Romano