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Inter, rischio Kondogbia: lo ha salvato Einstein. Ora vale più di Brozovic
Il problema è sempre lo stesso: non c’è pazienza. O comunque ce n’è poca. Sarà perché è strettamente collegata al tempo, e spesso le lancette corrono, soprattutto nel calcio. E soprattutto quando la somma dell’investimento è elevata. Ecco, quest’ultimo è solo uno dei tanti controsensi del calcio.
LA CADUTA LIBERA - Kondogbia è finito sul banco degli imputati diverse volte, processato non solo da tifosi e giornalisti, ma anche da qualche addetto ai lavori. Con Deschamps ha perso la nazionale, con de Boer ha quasi perso l’Inter. Strano per uno che aveva conosciuto la Champions da protagonista e che si era affermato nella top 11 del torneo più prestigioso d’Europa. Una caduta libera, quella del francese, che sembrava non aver fine, cominciata probabilmente nello stesso momento in cui qualcuno ha voluto forzatamente paragonarlo a Touré. Perché il calcio è anche questo: era necessario giustificare i 40,5 milioni spesi (cifra a bilancio) e chi se ne frega se certe parole possono appesantire chi alla fine deve scendere in campo e renderne conto.
IL GRANDE RISCHIO - Perché l’equivoco è proprio a monte: Kondogbia non valeva 40,5 milioni di euro quando l’Inter lo ha comprato dal Monaco e non li vale neanche adesso. Ma rimane un ottimo giocatore, certo, dipende da cosa vogliamo chiedergli: «Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi passerà tutta la sua vita a credersi stupido», diceva Einstein. E Kondogbia ha corso lo stesso rischio, confuso da chi gli chiedeva 10 gol a campionato, da chi lo schierava in campo alla Pogba e da chi lo pagava 40,5 milioni di euro, convinto che fosse il nuovo Touré.
GRAZIE EINSTEIN - Non è un caso se tutto è rientrato quando in Pinetina è tornato a spirare vento di normalità, quando più nessuno ha preteso niente da Kondogbia. Anzi, il francese era finito sul mercato e prima di Natale aveva strappato all’Inter la promessa di essere ceduto nel prossimo giugno, anche in prestito se ce ne fosse stato bisogno. Tutto è cambiato anche grazie a Pioli, che lo ha fatto sentire nuovamente al centro del progetto, inserendolo in un contesto tattico molto più adatto alle sue caratteristiche. Kondogbia è adesso indispensabile per l’Inter, molto più utile di Brozovic, se consideriamo il 4-2-3-1 modulo di base dell’attuale squadra. Ma così torneremmo alla questione del pesce e degli alberi. Forse la verità è che con Kondogbia nessuno ci aveva capito niente. Ci voleva Einstein… o Pioli.