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Inter, questo Hakimi è devastante, il merito di Conte: non è come Cancelo
LA MANO DI CONTE - A fine partita, Antonio Conte ha parlato in questi termini del suo esterno: "Parliamo di un ragazzo di 20 anni con l’esperienza di due anni al Dortmund. In Germania il gioco è meno tattico e ti battezzano meno dal punto di vista delle doti individuali. Lui sta lavorando molto e ha capito la differenza tra Germania e Italia, è un calciatore che ha bisogno di lavorare perché ha ampi margini di miglioramento. Credo si trovi nella squadra giusta con l’allenatore giusto per diventare uno dei più forti nel ruolo. Queste prestazioni aumentano la fiducia così come qualche errore del passato potrebbe aver abbassato la sua autostima. Io devo lavorare con lui per farlo diventare tra i più forti nel ruolo".
NON E' CANCELO - In sostanza, se possiamo criticare Conte per la gestione di Eriksen, dobbiamo invece applaudirlo per come sta inserendo Hakimi nel progetto Inter in questi primi mesi. Bastone e carota, dosati nel modo giusto e al momento giusto, attraverso partite da titolare e qualche panchina, potendo contare sull'affidabile alternativa di Matteo Darmian. L'allenatore lo sta utilizzando al meglio, aiutandolo a crescere, spetta ora al giocatore dare continuità alle sue prestazioni, imparando a gestirsi al meglio dal punto di vista tattico e della copertura difensiva. Hakimi ha tutte le qualità per fare entrambe le fasi: non sarà un altro Cancelo.