Getty Images
Inter, quanto pesa l'assenza di Lautaro: ecco quando può arrivare il rinnovo più importante
- 241
Un rinnovo tira l’altro e, siccome una delle linee guida dell’Inter degli ultimi anni è stata quella di dare continuità alla colonna vertebrale della squadra- pur dovendo far fronte a qualche rinuncia pesante per esigenze di bilancio - dopo il triplice annuncio ufficiale dei prolungamenti di Dimarco, Darmian e Mkhitaryan, Beppe Marotta e Piero Ausilio sono già al lavoro per definire un’altra serie di situazioni di assoluta importanza per il presente ed il futuro del club. E una di queste tocca da vicino il calciatore ad oggi più centrale nell’economia del gioco di Simone Inzaghi. Il prossimo 6 gennaio, in concomitanza con la ripresa del campionato di Serie A, il tecnico nerazzurro dovrebbe finalmente riabbracciare Lautaro Martinez, la cui assenza per il problema muscolare sofferto in occasione della sconfitta in Coppa Italia col Bologna si è fatta sentire soprattutto nel pari di venerdì scorso sul campo del Genoa.
BUCHANAN, E' FATTA: PUO' ESSERCI GIA' COL VERONA
COSA CAMBIA SENZA IL TORO - Nel turno precedente contro il Lecce, la capocciata di Bisseck e il colpo di tacco (e di genio) di Arnautovic nell’azione della rete di Barella avevano nascosto bene alcuni inevitabili difetti nella fluidità della manovra e nella brillantezza di una fase offensiva che, mai come nella prima metà della stagione in corso, passa inevitabilmente dalle continue scosse elettriche che il Toro è capace di imprimere. Tanto da condizionare, in negativo, pure il rendimento del suo nuovo partner, quel Marcus Thuram che della Serie A 2023/2024 è una delle assolute rivoluzioni grazie anche alla chimica tecnico/caratteriale che si è creata da subito col campione del mondo argentino. Tanto che, nelle 5 occasioni nelle quali i due non sono stati schierati assieme da Inzaghi, il bottino del francese recita un eloquente zero. I 15 centri in 16 giornate di campionato dicono già tantissimo sull’imprescindibilità di Lautaro Martinez nelle fortune dell’Inter, ma dietro i freddi numeri si nascondono un contributo ed una partecipazione costanti a tutte le fasi del gioco: da riferimento sicuro in fase di costruzione per i primi portatori di palla a giocare disposto al sacrificio per disturbare l’impostazione avversaria. Caratteristiche che vengono a mancare in maniera ancora più marcata quando la condizione fisica generale della squadra non è delle migliori, come si è potuto notare nel faticoso 1-1 strappato a Genova.
ACERBI INFIAMMA IL DUELLO SCUDETTO
IL RINNOVO PIU' IMPORTANTE - Qualità alle quali l’Inter non è intenzionata a rinunciare per il futuro e, complice il clima idilliaco venutosi a creare tra la famiglia Martinez, società e città di Milano, il matrimonio è destinato a rinnovarsi per ancora molte stagioni. I diretti protagonisti hanno ribadito a più riprese che non ci saranno problemi a convertire i buoni propositi in fatti concreti con l’avvento dell’anno nuovo, senza particolare fretta proprio perché la fiducia reciproca è massima e, se Lautaro è convinto di essersi meritato una proposta all’altezza del suo status, l’Inter è perfettamente consapevole che per il suo leader tecnico numero uno valga la pena di fare un sacrificio economico. Si viaggia dunque verso un prolungamento almeno fino al 2028 ed un ingaggio che, al netto delle nuove difficoltà fiscali create dall’abolizione del Decreto Crescita, non potrà essere inferiore agli 8 milioni di euro a stagione più bonus. Un rinnovo tira l’altro e l’Inter ha da tempo in cantiere quello più importante.
BUCHANAN, E' FATTA: PUO' ESSERCI GIA' COL VERONA
COSA CAMBIA SENZA IL TORO - Nel turno precedente contro il Lecce, la capocciata di Bisseck e il colpo di tacco (e di genio) di Arnautovic nell’azione della rete di Barella avevano nascosto bene alcuni inevitabili difetti nella fluidità della manovra e nella brillantezza di una fase offensiva che, mai come nella prima metà della stagione in corso, passa inevitabilmente dalle continue scosse elettriche che il Toro è capace di imprimere. Tanto da condizionare, in negativo, pure il rendimento del suo nuovo partner, quel Marcus Thuram che della Serie A 2023/2024 è una delle assolute rivoluzioni grazie anche alla chimica tecnico/caratteriale che si è creata da subito col campione del mondo argentino. Tanto che, nelle 5 occasioni nelle quali i due non sono stati schierati assieme da Inzaghi, il bottino del francese recita un eloquente zero. I 15 centri in 16 giornate di campionato dicono già tantissimo sull’imprescindibilità di Lautaro Martinez nelle fortune dell’Inter, ma dietro i freddi numeri si nascondono un contributo ed una partecipazione costanti a tutte le fasi del gioco: da riferimento sicuro in fase di costruzione per i primi portatori di palla a giocare disposto al sacrificio per disturbare l’impostazione avversaria. Caratteristiche che vengono a mancare in maniera ancora più marcata quando la condizione fisica generale della squadra non è delle migliori, come si è potuto notare nel faticoso 1-1 strappato a Genova.
ACERBI INFIAMMA IL DUELLO SCUDETTO
IL RINNOVO PIU' IMPORTANTE - Qualità alle quali l’Inter non è intenzionata a rinunciare per il futuro e, complice il clima idilliaco venutosi a creare tra la famiglia Martinez, società e città di Milano, il matrimonio è destinato a rinnovarsi per ancora molte stagioni. I diretti protagonisti hanno ribadito a più riprese che non ci saranno problemi a convertire i buoni propositi in fatti concreti con l’avvento dell’anno nuovo, senza particolare fretta proprio perché la fiducia reciproca è massima e, se Lautaro è convinto di essersi meritato una proposta all’altezza del suo status, l’Inter è perfettamente consapevole che per il suo leader tecnico numero uno valga la pena di fare un sacrificio economico. Si viaggia dunque verso un prolungamento almeno fino al 2028 ed un ingaggio che, al netto delle nuove difficoltà fiscali create dall’abolizione del Decreto Crescita, non potrà essere inferiore agli 8 milioni di euro a stagione più bonus. Un rinnovo tira l’altro e l’Inter ha da tempo in cantiere quello più importante.