Inter, quanti pareri su Pirlo. Ecco cosa pensa chi lo conosce bene
La notizia di un possibile ritorno in Italia e con la maglia dell'Inter, ha mobilitato diversi critici. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha ascoltato il parere di persone che lo conoscono bene, suoi ex allenatori e anche compagni di squadra. La domanda è scontata: è giusto riportarlo in Italia? Ecco come risponde chi lo conosce abbastanza bene:
Mazzola: "Mi ricordo una partitella a porte chiuse tra i ragazzi del Brescia e i nostri alla Pinetina. Non è che servisse quella gara per convincerci, però fu l’occasione per conoscerlo pure fuori dal campo. Volle vedere anche l’interno del centro sportivo, si fece spiegare chi erano i giocatori nelle foto». E l’Inter se lo portò a casa. «Sì, anche se Moratti mi disse che era un po’ giovane per i canoni. Pure la Juve lo voleva: il giorno della partitella alla Pinetina c’era un osservatore nascosto nel bosco a seguirla...».
Mazzola: "Mi ricordo una partitella a porte chiuse tra i ragazzi del Brescia e i nostri alla Pinetina. Non è che servisse quella gara per convincerci, però fu l’occasione per conoscerlo pure fuori dal campo. Volle vedere anche l’interno del centro sportivo, si fece spiegare chi erano i giocatori nelle foto». E l’Inter se lo portò a casa. «Sì, anche se Moratti mi disse che era un po’ giovane per i canoni. Pure la Juve lo voleva: il giorno della partitella alla Pinetina c’era un osservatore nascosto nel bosco a seguirla...».
Lippi: "Un' idea geniale: e chi l’ha avuta, Mancini, dimostra di essere un allenatore geniale. Riportare un genio del centrocampo quale è Andrea in Italia, anche in vista dell’Europeo, sarebbe bellissimo. Non so se Pirlo se la sentirebbe, visto che vuole un po’ ricaricarsi mentalmente e fisicamente sfruttando la sosta del suo torneo. Rivederlo in azzurro? Sarebbe bello".
Carlo Mazzone: "lo prese a Brescia e lo trasformò in regista: la mossa della vita, per Andrea. «Intanto bisognerebbe chiedersi perché è andato là, e poi a lui darei un consiglio: ascoltati e se ti senti ancora abile e motivato...".
Calori: "Credo che a livello umano l’esperienza fatta nella MLS sia fantastica, ma giocatori così, come lui, nel campionato italiano stanno mancando. E tanto. Fossi in lui sceglierei l’Inter perché ha ancora la possibilità di fare la differenza e di fare giocare bene gli altri. Inizialmente potrebbe dover ritrovare i ritmi giusti anche in chiave Nazionale, e i ritmi giusti li ritrova allenandosi più da noi che altrove".
Franco Colomba: "L’Inter è già favorita adesso per lo scudetto, con lui lo diventerebbe ancora di più – spiega –. Non ha un giocatore così in rosa, il centrocampo si completerebbe». Ma fuori dal campo com’è? «Ha sempre ascoltato i consigli e adattarsi alla realtà. Quando eravamo alla Reggina si presentò in Porsche. Gli consigliai di non usarla per via delle strade inadatte a una macchina così sportiva. Tre giorni dopo girava per Reggio con un’utilitaria..."
Evaristo Beccalossi: "Giocatore indiscutibile. Bisogna chiedersi se ha le motivazioni per tornare nel nostro campionato. Negli Usa si è riposato, qui i ritmi sono diversi".
Gigi Simoni non ha dubbi: "Mancini si è reso conto che alla sua Inter manca un direttore d’orchestra e Andrea sarebbe l’ideale".