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Inter, qualcuno ha smarrito la retta via. Marotta corre ai ripari, sperando non sia troppo tardi
L'ARGINE - Tempo scaduto, non si poteva andare oltre. Ecco perché la dirigenza tutta, con Marotta, Ausilio, Baccin e Zanetti si è radunata ad Appiano cercando un confronto schietto con squadra e allenatore. Era ora di mettere un punto e ripartire, anche per contenere quelle voci relative a un possibile cambio in panchina, che hanno iniziato a diffondersi subito dopo la sconfitta patita contro il Bayern. Spifferi che in un ambiente malandato avrebbero creato altri danni, rafforzando la posizione di qualche scontento e indebolendo la guida tecnica.
IL PUNTO DI MAROTTA - Meglio guardarsi negli occhi, insomma. Cioè, meglio di niente. Perché spesso, non sempre, una volta giunti a questo punto è già tardi. Certo, non è detto sia il caso dell’Inter. Molto dipenderà dagli uomini, sono sempre quelli a fare la differenza. E proprio su questo aspetto ha voluto puntare ieri Marotta, sul senso di responsabilità che deve tornare a prevalere sugli egoismi. Nessuno si senta indispensabile o migliore dell’altro. Nessuno si arroghi il diritto di lamentarsi in campo contro i propri compagni e tutti, ma proprio tutti, seguano le idee dell’allenatore come in passato, a testa bassa, hanno seguito quelle di Conte. Contro il Torino il primo esame della nuova era. Si spera.