AFP/Getty Images
Inter, per Conte altra mossa alla Mou: la sua disperazione ha nomi e cognomi
COME MOURINHO - Ieri i social si sono scatenati nel paragonare la conferenza di Antonio Conte a quella di Mourinho, quando dieci anni fa inchiodò spalle al muro la società per le tardive cessioni. Oggi il tecnico salentino, forse anche per evidenziare l’assenza di attaccanti, si è inventato Perisic punta. Un po’ come quando il portoghese, per convincere Branca a farsi comprare Quaresma, schierò Balotelli e Crespo in fascia. Aumentano dunque le affinità tra i due allenatori, con Antonio Conte che non ha alcuna intenzione di rinunciare ad alcun colpo di mercato.
NOMI E COGNOMI - La disperazione del tecnico salentino ha nomi e cognomi: Joao Mario (tra i peggiori in campo contro i Red Devils, anche per atteggiamento), Nainggolan, Icardi, Borja Valero, Miranda, e Dalbert. Calciatori con la valigia in mano ma che fanno da tappo al mercato in entrata e rallentano il percorso di crescita della squadra di Conte, che a questo punto del ritiro avrebbe già voluto avere a propria disposizione gran parte del “materiale” umano che utilizzerà fino al termine della stagione. Non è stato così e chissà quanto tempo ancora ci vorrà.
SENZA CENTRAVANTI - Conte ingoia nervosamente il boccone, schierando undici che non lo soddisfano minimamente in queste prime uscite stagionali. Costretto a tenere fuori Nainggolan e Icardi, tra i calciatori più rappresentativi e con maggiore personalità,Conte non ha ricevuto adeguate alternative e se contro il Lugano tutto questo è passato in sordina, è emerso invece contro lo United, dove i valori in campo erano diversi. La mano del tecnico si vede, ma quest’Inter che macina chilometri e lavora a testa bassa è troppo sterile, lì davanti non punge e a Conte tutto questo non va bene.