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Inter, bloccata la cessione di Palacio
LA STIMA DEL MANCIO - Col Boca Juniors non c’è mai stato un vero e proprio contatto, i sud-americani cullano il sogno di poter riportare il “trenza” in patria e soddisfare il desiderio di migliaia di tifosi, ma al momento l’attacco dell’Inter non può privarsi di un giocatore importante come Palacio. Questo il pensiero di Roberto Mancini, che contro il Chievo ha ricevuto l’ennesima conferma: quando l’Inter soffre, può sempre contare sull’esperienza dell’ex Genoa, in grado di tenere palla e riossigenare i compagni in apnea. Tra il tecnico jesino e Palacio i colloqui sono fitti, l’ex City ha rinnovato al “trenza” la propria stima, facendolo sentire ancora molto importante per il progetto di rilancio della squadra nerazzurra. Inoltre, Roberto Mancini riconosce in Palacio un leader carismatico verso i più giovani, il numero otto nerazzurro è sempre il più prodigo di consigli e a fine allenamento affianca spesso Rey Manaj in sedute extra di rigori e calci piazzati.
DIPENDE DA LJAJIC - C’è da considerare inoltre un altro aspetto di non secondaria importanza: se Palacio dovesse partire a gennaio, l’Inter dovrebbe sostituirlo, ma al momento i nerazzurri non hanno ancora chiare le idee sulla composizione futura del proprio attacco. In corso Vittorio Emanuele si attendono risposte concrete da Adem Ljajic, che in questo periodo di prestito dovrà garantire ai nerazzurri quella continuità che a Roma è spesso venuta meno. Se l’Inter deciderà di riscattare l’ex giallorosso, a sostituire Palacio potrebbe essere un nome di seconda fascia, che accetti la panchina senza i consueti musi lunghi. Al contrario, se Ljajic dovesse rientrare in Capitale, l’Inter andrebbe sul mercato alla ricerca di un titolatissimo, anche perché in casa nerazzurra si augurano di partecipare presto alla competizione europea di massimo prestigio, e in quel caso i soli Perisic, Jovetic, Icardi e Manaj non sarebbero sufficienti.