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    Inter, Oaktree porta il nuovo stadio? Occasione troppo ghiotta per un fondo

    Inter, Oaktree porta il nuovo stadio? Occasione troppo ghiotta per un fondo

    • Pasquale Guarro
    Siamo agli sgoccioli, ormai in attesa del comunicato ufficiale che sancirà il passaggio dell’Inter dalla famiglia Zhang al fondo americano, Oaktree. Nuovi proprietari, nuova gestione, seppur mantenendo inalterata l’area sportiva del club, che in questi anni ha dimostrato di poter lavorare con poche risorse economiche a disposizione. E cosa può esserci di meglio per un fondo speculativo la cui natura è quella di voler accumulare denaro valorizzando asset da rivendere? Seguendo questo filo logico, non è difficile immaginare che Marotta, Ausilio e Baccin rappresenteranno ancora la solida base di ancoraggio, ma sempre ponendo la giusta attenzione su quelle che sono le dinamiche vitali di un fondo, bisogna interrogarsi sui futuri scenari. 

    PROGETTO CHE FA GOLA - A tal proposito, quanto è credibile l’ipotesi che Oaktree abbia già alle spalle un compratore pronto a rilevare le quote di maggioranza del club nerazzurro? Gli spifferi non mancano, legando il probabile affare a qualche famiglia del mondo arabo. Tutto possibile, ma in questo momento non è assolutamente da escludere lo scenario di una permanenza a medio termine da parte del fondo americano, probabilità che invece è spesso stata esclusa a priori in passato. Una cosa è certa, tra le varie iniziative che possono indurre Oaktree a temporeggiare, c’è quella che riguarda la realizzazione del nuovo impianto sportivo. Lo stadio di proprietà aumenterebbe ulteriormente il valore del club, posizionando lo stesso a un altro livello di interesse. 

    NUOVI IMPULSI - Importante ricordare come il club nerazzurro abbia da poco rinnovato l’esclusiva sui terreni di Rozzano, accordo che era scaduto ad aprile e che è stato successivamente esteso fino al 31 gennaio del 2025. Un’occasione da non lasciarsi scappare, soprattutto per un fondo che ha disponibilità economiche per rilanciare un progetto che rischiava di fermarsi un po’ nelle sabbie mobili. Negli ultimi mesi, infatti, era crescente l’ottimismo del comune in merito al piano di riammodernamento di San Siro. Con la notizia di una nuova proprietà in arrivo, invece, a Palazzo Marino verranno a mancare un po’ di certezze. 

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