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    Inter nel caos: non sa vendere

    Inter nel caos: non sa vendere

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    Difficoltà. E' la parola giusta per descrivere il momento dell'Inter. A sette gioni dalla fine del mercato il club che fa capo a Thohir non ha ancora rimosso i cartelli di lavori in corso. Tanti discorsi, tante trattative, molte delle quali sbandierate ai quattri venti, un solo trasferimento concluso. Troppo poco per una squadra che deve provare a conquistare un posto in Europa.

    UNA SOLA CESSIONE - La premiata ditta Ausilio & Branca ha chiuso la cessione di Alvaro Pereira al San Paolo in prestito per 18 mesi con diritto di riscatto, ma non ha ancora risolto le situazioni di quei giocatori che non rientrano nei piani di Mazzarri o che potrebbero far entrare in cassa soldi importanti da reinvestire sul mercato.

    RISCHIO SVENDITA - Di Belfodil si è parlato in ottica Sassuolo, West Ham e Queens Park Rangers, ma l'algerino ad oggi veste ancora il nerazzurro. Discorso analogo per Mudingayi, che piaceva al Livorno, e Kuzmanovic, per il quale sono tramontate tutte le ipotesi estere. Ci sono infine Gaurin e Ranocchia, che l'Inter ha deciso di sacrificare, per il momento, senza successo. Il fallimento della trattativa con la Juventus e l'harakiri del trio Fassone-Ausilio-Thohir ha restituito a Mazzarri un giocatore psicologicamente a terra, per nulla utile alla causa.  Che con ogni probabilità partirà, ma non ai 15 milioni di euro richiesti in un primo momento. Per Ranocchia il Borussia Dortmund non va oltre i 7 milioni offerti un paio di giorni fa, l'Inter chiede il doppio, i due club potrebbero trovarsi a metà strada. Ma la trattativa va chiusa in fretta, il tempo stringe, tra sette giorni chiudono i battenti.

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