Mourinho e Pellegrini gelano l'Inter
Uno fra Torres, Dzeko o Morata potrebbe arrivare. E' il ritornello che Erick Thohir porta avanti in ottica mercato per l'attacco dell'Inter in vista della prossima stagione. Un ritronello che, però, si è reso sempre più complicato con il procedere dei rispettivi campionati con la Premier League che ha espresso oggi i propri verdetti e che ha reso quasi impossibile per l'Inter provare l'affondo decisivo per i suoi due obiettivi inglesi in attacco.
MOURINHO CONGELA TORRES - Intervenuto in conferenza stampa a margine dell'ultimo match di campionato, vinto dal Chelsea per 2-1 sul campo del Cardiff, José Mourinho si è soffermato sulla situazione di alcuni giocatori che potrebbero lasciare il club in estate e che coinvolgono soprattutto il reparto avanzato. Se per Samuel Eto'o la pista Inter potrebbe essere ormai virtualmente chiusa dati i suoi 33 anni di età, il discorso legato a Fernando Torres stuzzicava il mercato interista che, tuttavia, si scontra con il pensiero di Mourinho: "Eto'o ha terminato il suo contratto qui al Chelsea, al contrario, però, penso che per quanto riguarda Fernando Torres rimarrà con noi anche durante la prossima stagione".
DZEKO RESTA AL CITY - Proprio sui gol di Edin Dzeko si è concretizzata la strepitosa cavalcata del Manchester City. Manuel Pellegrini gli ha concesso sempre più spazio in questo finale di stagione ricavandone, gol e prestazioni da vero top player ma, con un contratto fino al 2015, ora i Citizens dovranno sedersi ad un tavolo per trattare il rinnovo dell'attaccante bosniaco. Un'intenzione che fino a poco tempo fa non era neanche presa in considerazione ma che lo stesso Pellegrini, in conferenza stampa post vittoria contro il West Ham, ha per la prima volta confermato: "Adesso che è finito il campionato cominceremo a valutare tutte le situazioni contrattuali. Ci sono anche altri cinque giocatori, non solo Dzeko con cui parlare. Lui è migliorato molto durante la stagione, non solo perché ha segnato tanti gol, ma anche per il modo in cui ha lavorato. Gioca sempre per la squadra. Non cerca semplicemente di ricevere il pallone per segnare. Credo che questa sia la cosa più importante".