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    Inter-Milan per l'Europa: derby al veleno

    Inter-Milan per l'Europa: derby al veleno

    • Stefano Agresti
    Mihajlovic ha provato un atto distensivo, dopo tanta ironia e qualche puntura: “Dell’Inter non parlo sennò Mancio si arrabbia”. Ma lui, Mancini, se l’è legata al dito, non a caso quando gli hanno chiesto quali fossero le rivali per la Champions è stato volontariamente smemorato: “Fiorentina e Roma”. Forse è un derby inutile, perché non sarà affatto facile scavalcare Sousa e Spalletti per prendersi il terzo posto. Ma è comunque un derby al veleno, quello tra Inter e Milan: nervosismi, tensioni, polemiche, frecciate perfino tra vecchi amici come i due allenatori. Del resto arrivare prima dei rivali cittadini è un traguardo di straordinaria importanza, almeno quando non se ne hanno di più elevati. Ricordate quando a Milano si ironizzava su Roma e Lazio, il cui unico obiettivo era la vittoria nel derby, oppure su Torino e Fiorentina, le quali salvavano la stagione battendo la Juve? Ebbene, ora tocca a Inter e Milan essere messe così: se non si riesce a conquistare un posto in Champions, bisogna almeno sopravanzare la concorrente nel duello tutto milanese; per chi arriva dietro, c’è il caos. L’Inter è da serie B, con quei tristissimi sei punti conquistati nelle ultime sette partite: da allora - 10 gennaio - soltanto tre squadre hanno fatto peggio dei nerazzurri, cioè Atalanta (5), Udinese (3) e Sampdoria (2). Tutte le altre - incluse Verona, Carpi e Frosinone, le ultime della classe - sono state migliori. Imbarazzante, già. Inevitabile che la tensione sia alle stelle, e la lucidità alle stalle: a Firenze è stato espulso Telles e dopo il 90’ anche Kondogbia, poi si è deciso di stare in silenzio in polemica con l’arbitro (ma l’errore più grave di Mazzoleni, tra i moltissimi commessi, è stato quello di avere negato un rigore evidente ai viola). E pensare che l’Inter non ha nemmeno giocato la sua partita peggiore, contro la Fiorentina, anzi è sembrata perfino sulla strada di recuperare un Kondogbia accettabile. Ma è bastato il gol di Babacar a rovinare tutto, per i nerazzurri e per il ragazzone francese costato una fortuna. Nelle ultime settimane si è un po’ ribaltato quanto capitava a inizio stagione, quando l’Inter volava e il Milan arrancava: oggi i nerazzurri scivolano sempre più giù mentre Mihajlovic ha trovato assetto e risultati, al punto che ormai intravede i rivali (lontani appena due punti) e la finale di Coppa Italia (c’è da dare l’ultima spallata all’Alessandria dei miracoli). La sensazione è che, da qui a fine stagione, a Milano possa succedere di tutto. Perciò anche due amici veri, quasi fratelli, ormai giocano sui nervi, senza esclusione di colpi: fratelli coltelli.

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